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Luci e ombre dei dolcificanti artificiali

24 Gennaio 2023

Con l’obiettivo di sfruttare al meglio gli effetti positivi dei dolcificanti artificiali si susseguono gli studi per valutarne luci e ombre, a breve e lungo termine. Attualmente, tutti i diversi dolcificanti artificiali, aspartame, Ace K, sucralosio, saccarina, neotame e advantame sono usati come additivi alimentari ed è noto che tutti attivano i recettori del gusto dolce e mostrano diversi effetti comuni, come la secrezione di insulina e incretina, che modulano a loro volta l’omeostasi glicemica.

Gli effetti dei dolcificanti artificiali sembrano dipendere però dalle differenze individuali e una delle risposte al perché sembra legata ai batteri intestinali.

Di recente, uno studio controllato randomizzato che comprendeva 120 adulti sani che assumevano bustine di saccarina, sucralosio, aspartame e stevia per 2 settimane a dosi inferiori all'assunzione giornaliera accettabile, ha messo in luce che, rispetto ai controlli che ricevevano bustine contenenti glucosio o nessun supplemento, ogni dolcificante somministrato ha alterato distintamente le feci e il microbioma orale e il metaboloma plasmatico. La saccarina e il sucralosio, invece, hanno compromesso significativamente solo le risposte glicemiche.

Già nel 2014, uno studio effettuato a partire dai dati raccolti su 172 individui ha mostrato modifiche nel microbiota intestinale dopo la somministrazione di alcuni dolcificanti. Hanno trovato correlazioni positive tra il loro consumo e la famiglia Enterobacteriaceae, la classe Deltaproteobacteria e il phylum Actinobacteria. Inoltre, hanno seguito sette volontari sani che normalmente non consumavano dolcificanti o alimenti che li contenevano per una settimana. In quella settimana, i volontari hanno consumato la dose giornaliera massima di saccarina (5 mg/kg): rispetto alla loro risposta glicemica individuale nei giorni 1-4 hanno mostrato una diminuzione delle risposte glicemiche nei giorni 5 e 7; l'entità della differenza era superiore al 30%. 

Questi risultati suggeriscono che il consumo di dolcificanti, e in particolare la saccarina alla dose massima, potrebbe avere un effetto deleterio sulla tolleranza al glucosio attraverso i cambiamenti nel microbiota intestinale. Inoltre, si è visto che l'effetto dei dolcificanti artificiali sul tratto intestinale è quello di promuovere la secrezione di Glp-2, ormone che agisce come fattore di crescita della mucosa intestinale e come promotore dell'assorbimento dei nutrienti. Grazie a queste conoscenze si suppone oggi che i pazienti con disturbi digestivi che hanno cellule residue che secernono Glp-2 possano trarre beneficio dalla somministrazione di dolcificanti artificiali a breve termine. 

Sempre in questi anni una metanalisi di studi clinici randomizzati ha mostrato che il colesterolo totale e i trigliceridi non sono stati influenzati dall'assunzione di aspartame rispetto ai controlli o al saccarosio. Tuttavia, i livelli sierici di colesterolo lipoproteico ad alta densità erano più alti con l'aspartame rispetto ai controlli e più bassi con l'aspartame rispetto al saccarosio.

Di recente, poi, è stato pubblicato un importante rapporto, condotto su 103.388 partecipanti, che ha esaminato l'aspartame, l'Ace K e il sucralosio, ma non la saccarina: l’assunzione totale di dolcificanti artificiali è stata associata a un aumento del rischio cardiovascolare. Coerentemente con uno studio precedente, l'assunzione totale di dolcificanti artificiali era associata a malattie cerebrovascolari e Ace K e sucralosio erano associati al rischio di malattia coronarica, mentre l'aspartame no. L'assunzione di aspartame è stata associata ad aumentato rischio di malattia cerebrovascolare, ma Ace K e sucralosio no.

Nello studio di coorte basato sulla popolazione NutriNet-Sante, i dolcificanti artificiali sono stati associati invece a un aumento del rischio di cancro. I maggiori consumatori di dolcificanti artificiali totali avevano un rischio più elevato di cancro in generale e rischi più elevati sono stati osservati anche per il cancro al seno e tumori correlati all'obesità.

Ultima nota: l'uso di dolcificanti artificiali fin dalla tenera età può portare a un'insensibilità al gusto dolce, che può aumentare il rischio cardiovascolare e la mortalità totale.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Is the use of artificial sweeteners beneficial for patients with diabetes mellitus? The advantages and disadvantages of artificial sweeteners. Nutrients 2022, 14(21), 4446
  • Artificial sweeteners induce glucose intolerance by altering the gut microbiota. Nature 2014, 514, 181–186.
  • Effects of sweeteners on the gut microbiota: a review of experimental studies and clinical trials. Adv. Nutr. 2019, 10, S31–S48.
  • Personalized microbiome-driven effects of nonnutritive sweeteners on human glucose tolerance. Cell 2022, 185, 3307–3328.
  • A gut reaction: Microbiome-driven glycemic effects of nonnutritive sweeteners. Cell 2022, 185, 3282–3284.
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