Tra i fitoterapici più promettenti troviamo l’estratto di zafferano (Crocus sativus), che si è dimostrato sicuro ed efficace per il trattamento della depressione lieve e moderata e che esercita una protezione del sistema nervoso centrale, probabilmente a causa di alcuni costituenti chiave: crocina, picrocrocina e safranale.
Lo zafferano ha diverse proprietà psicoattive e agisce sui recettori Nmda e Gaba, facilitando la secrezione di serotonina, dopamina e noradrenalina, questi ultimi due associati all'Adhd.
Inoltre, i bambini con Adhd soffrono spesso di disturbi del sonno e sonnolenza diurna e lo zafferano ha già dimostrato la sua capacità di migliorarne la qualità e la durata, ulteriore razionale di utilizzo di questo estratto.
Esiste purtroppo solo una letteratura limitata, ma molto recente, sul potenziale uso terapeutico dello zafferano per l'Adhd.
Tre studi clinici ne hanno testato l'efficacia in adolescenti e adulti. Il primo non ha trovato differenze significative tra il trattamento con metilfenidato e zafferano, mentre il secondo ha messo in luce un effetto maggiore della sinergia zafferano e metilfenidato rispetto all'effetto del solo metilfenidato.
Lo studio più recente, del 2022, ha confermato che una combinazione di metilfenidato e zafferano ha migliorato in maniera più incisiva i sintomi dell'Adhd rispetto al solo metilfenidato. Cinquantasei pazienti con diagnosi di Adhd sono stati assegnati a due gruppi paralleli per ricevere metilfenidato (30 mg/die) più placebo o più zafferano (15 mg due volte al giorno) per sei settimane. I pazienti sono stati valutati al basale, e dopo tre e sei settimane. Sfortunatamente, nessuno di questi studi ha utilizzato misure oggettive per i sintomi dell'Adhd, ma solo test e neppure hanno preso in considerazione le funzioni esecutive. Questo dato è rilevante perché circa il 50% dei bambini e degli adolescenti con Adhd ha disfunzione esecutiva. Inoltre, non esiste una letteratura precedente che verifichi specificamente il potenziale uso dello zafferano nel trattamento della disfunzione esecutiva.
Con la consapevolezza dei limiti degli studi precedenti, uno recentissimo, non randomizzato, ha utilizzato misure oggettive, insieme a una batteria di scale soggettive e psicometriche, al fine di misurare sia i sintomi fondamentali dell'Adhd che le funzioni esecutive. In questo studio pilota il campione di bambini e adolescenti con Adhd è stato diviso in due gruppi: il primo, ha ricevuto un supporto psicologico e metilfenidato a rilascio prolungato (fino a una dose di 1 mg/kg al giorno), mentre il secondo ha ricevuto sempre psicoterapia ma zafferano (30 mg/die). I pazienti e i loro genitori hanno potuto scegliere il gruppo di trattamento dopo una spiegazione completa dello studio e delle proprietà sia del metilfenidato che dello zafferano. Per ogni partecipante, la durata del trattamento è stata di tre mesi. Il gruppo 1 ha ricevuto una dose di metilfenidato a rilascio prolungato al mattino (prima/dopo i pasti), mentre ai pazienti del gruppo 2 è stato raccomandato di assumere una dose di zafferano la sera (prima/dopo i pasti). Sebbene paragonabile in termini generali, lo zafferano tende a essere più efficace per i sintomi di iperattività, mentre il metilfenidato per i sintomi di disattenzione. Inoltre, entrambi i trattamenti hanno migliorato il numero di ore di sonno, ma solo lo zafferano ha reso più facile addormentarsi.
Bibliografia
- Effectivity of saffron extract (Saffr’Activ) on treatment for children and adolescents with attention deficit/hyperactivity disorder (Adhd): a clinical effectivity study. Nutrients2022, 14(19), 4046.
- Crocus sativus L. versus methylphenidate in treatment of children with attention-deficit/hyperactivity disorder: a randomized, double-blind pilot study. J. Child Adolesc. Psychopharmacol. 2019, 29, 205–212.
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