Era l’estate scorsa quando la rivista Il Salvagente pubblicò i dati di alcune analisi effettuate da Fabiana Quaglia, docente di Tecnologia farmaceutica all’Università Federico II di Napoli, che denunciavano il rischio, per alcuni integratori in commercio, di contenere formulazioni, in particolare compresse, che non disaggregavano nell’intestino e che venivano eliminate tal quali dall’organismo. Ora, una nuova puntata dell’inchiesta, che ha indotto il ministero della Salute a emanare una circolare in cui invita gli operatori a una maggiore attenzione, consapevole, d’altro canto, che il test di disaggregazione presente nella Farmacopea Ufficiale è applicabile al campo farmaceutico e non a quello alimentare.

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