AvoB, la virtù nascosta dell’avocado contro diabete e obesità

05 Novembre 2019

Nell’avocado potrebbe nascondersi un alleato contro obesità e diabete. Si chiama AvocatinaB (AvoB) ed è un inibitore dell’ossidazione degli acidi grassi che ha catturato l’attenzione di un gruppo di ricercatori canadesi dell’Università di Guelph, nell’Ontario i quali hanno verificato l’effetto della molecola su modelli murini di obesità, verificando poi sull’uomo il profilo di sicurezza. La ricerca è stata pubblicata su Molecular Nutrition and Food Research.

In una prima fase, la ricerca prevedeva di nutrire un gruppo di topi con una dieta ricca di grassi per otto settimane, inducendo così obesità e resistenza all'insulina. Nelle successive cinque settimane, in metà di questi è stata aggiunta alla dieta iperlipidica AvoB, due volte a settimana. Alla fine, i topi trattati pesavano significativamente meno di quelli del gruppo di controllo, mostrando anche un incremento ponderale più lento. Inoltre, i topi trattati hanno mostrato una maggiore sensibilità all'insulina. Uno studio clinico sull'uomo, randomizzato, in doppio cieco, controllato vs. placebo, ha poi voluto testare la sicurezza di AvoB somministrata come integratore alimentare (50 o 200 mg/die per 60 giorni) in soggetti che seguivano una tipica dieta occidentale, concludendo che non vi era rischi di tossicità per reni, fegato e muscoli scheletrici.
Si sono anche osservati casi di perdita di peso ma non statisticamente significativi, come sottolineano gli autori. “AvoB inibisce l’ossidazione degli acidi grassi, determinando così maggiore tolleranza al glucosio, un suo miglior utilizzo e maggiore sensibilità all'insulina”, sottolineano gli autori.

Le garanzie sulla sicurezza, anche in range di dosaggi ampi, hanno indotto i ricercatori a programmare studi clinici di efficacia sugli effetti metabolici nell’uomo.

AvoB ha ricevuto l’autorizzazione all’impiego come integratore in Canada e sarà sul mercato già dal prossimo anno.

Nel frattempo, sul Journal of nutrition ricercatori della Pennsylvania State University aggiungono ulteriori dati sulle proprietà antiossidanti dell’avocado.

Nello studio pubblicato, sono stati reclutati 45 partecipanti con obesità o in sovrappeso che, dopo due settimane di regime alimentare omogeneo, sono stati sottoposti, in sequenza, a tre tipologie di dieta differenti seguite per cinque settimane: a basso contenuto di grassi, a contenuto medio con aggiunta di avocado (uno al giorno) e senza avocado ma con integrazione di acido oleico, per compensare gli acidi grassi presenti nel frutto tropicale.  

Al termine delle cinque settimane di dieta con avocado, i partecipanti presentavano livelli significativamente più bassi di c-Ldl ossidato rispetto a prima dell'inizio dello studio o dopo aver completato le diete a basso e moderato contenuto di grassi. Si registravano anche livelli più elevati di luteina.

“In particolare, abbiamo evidenziato una minore ossidazione delle particelle piccole e dense di Ldl che rappresentano le più pericolose”, sottolinea Kris-Etherton, docente di Nutrizione alla Pennsylvania State University. “La luteina potrebbe essere il bioattivo che protegge l'Ldl dall'ossidazione. Siccome, poi, i benefici dell’aggiunta di avocado si sono rivelati superiori a quelli di altri acidi grassi, è lecito suppore che altri componenti del frutto siano chiamati in causa nel generare effetti protettivi sul c-Ldl”.

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