Le linee guida della Federazione internazionale di atletica leggera su nutrizione e integrazione

24 Aprile 2019

Il cibo, innanzitutto, e integratori solo se supportati da evidenze scientifiche e somministrati sotto supervisione medica per trattare o prevenire carenze nutrizionali.

Questa la filosofia di fondo che anima il consensus statement appena pubblicato dalla Federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf) su Human kynetic journal (Volume:29 Issue: 2 Pages:73-84) con l’obiettivo di fornire agli atleti le informazioni più aggiornate su come alimentarsi sia durante gli allenamenti sia in gara. Si tratta di un documento basato sulle più recenti evidenze scientifiche e articolato in 12 capitoli che affrontano vari aspetti della nutrizione sportiva nelle 5 tipologie di attività chiave dell’atletica: sprint, salti/lanci/attività combinata; corse su media distanza, lunga distanza e lunghissima distanza/corsa in montagna.

Queste le principali indicazioni contenute nel documento:

  • I bisogni nutrizionali vanno soddisfatti con la dieta. Gli integratori dovrebbero essere usati solo sotto supervisione medica per trattare o prevenire carenze nutrizionali. Solo cinque integratori hanno una base scientifica che ne supporti un’utilità per un miglioramento della prestazione: caffeina, creatina, nitrato /succo di barbabietola, beta-alanina e bicarbonato. Occhio, però, alla qualità dei prodotti e al rischio di contaminazione con sostanze pericolose per la salute o considerate dopanti dai regolamenti internazionali;

  • Le diete ad alto contenuto di grassi e basso contenuto di carboidrati vanno limitate a soggetti selezionati per prestazioni sulla lunga distanza;
  • La bassa disponibilità di energia, ovvero la condizione per cui gli atleti assumono meno calorie di quelle che consumano, è una causa primaria della sindrome RED-S, un tempo nota come triade femminile (alimentazione disordinata, perdita delle mestruazioni, osteoporosi), ma oggi nota anche per contemplare una riduzione dei livelli di testosterone e libido nei maschi e più in generale aumentare il rischio di malattie e infortuni, nonché di disturbi gastrointestinali e malattie cardiovascolari, compromettendo la capacità di allenamento e di prestazione;
  • La nutrizione può aiutare durante la riabilitazione in casi di lesioni muscolari, con un corretto apporto energetico e proteico che riducano al minimo la perdita di massa magra e favoriscano la riparazione del danno muscolare;
  • Non c’è alcuna evidenza di vantaggi di un’alimentazione gluten-free in atleti sani;
  • Le diete vegetariane sono in grado di supportare le richieste nutrizionali degli atleti, ma è necessaria un'attenzione speciale per assicurare un'adeguata assunzione di energia e di nutrienti specifici meno disponibili nelle fonti vegetali o più difficilmente assorbibili, come per esempio il caso del ferro;
  • Per facilitare il rimodellamento muscolare, che subisce cambiamenti repentini in caso di allenamenti ad alta intensità, gli atleti dovrebbero assumere, ogni giorno, circa 1,6 gr di proteine per Kg massa corporea se il loro obiettivo è aumentare la massa muscolare. Chi segue una dieta a restrizione calorica e ha l'obiettivo di ridurre al minimo la perdita di massa magra, dovrebbe puntare a un’assunzione giornaliera di proteine compresa tra 1,6 e 2,4 grammi per Kg di massa corporea;

 

 

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