Scapagnini: utilità degli integratori negli over 65

14 Luglio 2023

A pochi giorni dalla Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 24 luglio, Integratori & Salute, l’associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia e che fa parte di Unione Italiana Food, ha fotografato il ruolo degli integratori nella popolazione over 65. Allo stesso tempo, in collaborazione con Giovanni Scapagnini, docente di Nutrizione clinica all’Università degli studi del Molise e vicepresidente della Società italiana di nutraceutica, ha analizzato le caratteristiche e i plus degli integratori alimentari nella terza età.

“L’invecchiamento patologico e il rischio d’insorgenza delle malattie croniche legate all’età sono strettamente correlati alla disregolazione dei processi infiammatori”, sottolinea Scapagnini. “Tra le sostanze cruciali per la regolazione di questi processi ci sono gli acidi grassi essenziali, noti come Omega-3. Adeguati livelli di Omega-3 sono fondamentali per mantenere in salute il nostro organismo e favorire un sano invecchiamento. Oltre al consolidato ruolo sulla salute del cuore e del cervello, questi acidi grassi danno origine a molecole che svolgono un ruolo centrale nel controllo dell'infiammazione. Gli Omega-3 sono essenziali, senza di essi non potremmo sopravvivere ma non siamo in grado di produrli e possiamo assumerli solo attraverso la dieta e l'integrazione. Approvvigionarsi di acidi grassi essenziali polinsaturi del tipo Omega 3, noti per i loro effetti benefici sulla salute, può contribuire, soprattutto in età avanzata, a gestire i processi infiammatori e a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache, o il diabete, o ancora malattie neurodegenerative e altre condizioni di rischio legate all'avanzare dell’età.”

Vitamina D e B12

Negli ultimi mesi sono apparse numerose review che evidenziano come l’assunzione di vitamina D sia molto importante nella terza età, per i suoi effetti sul sistema immunitario, neurologico e sull’apparato muscolo-scheletrico. Questa vitamina aiuta a preservare, inoltre, le funzioni cognitive. Per l’assunzione della vitamina D è fondamentale l’esposizione ai raggi solari, che però risulta spesso insufficiente nelle persone che hanno superato i 60 anni e che rischiano maggiormente la comparsa di osteoporosi. Altrettanto utile, soprattutto dopo i 65 anni, è l’assunzione di vitamina B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Nelle persone anziane, però, spesso può manifestarsi una certa difficoltà nell’assorbimento di questa vitamina, dovuta anche ai cambiamenti delle funzionalità gastriche o alla ridotta assunzione di alimenti che ne sono ricchi, come i cibi di origine animale. In tutti questi casi, gli integratori alimentari possono rappresentare un valido supporto per colmare le carenze esistenti.

“I problemi più comuni nella terza età ai quali gli integratori possono dare un aiuto concreto includono l'osteoporosi, la sarcopenia e i disturbi del sistema immunitario”, ricorda Scapagnini. “Per quanto riguarda l’osteoporosi, gli integratori a base di calcio, vitamina D e altri minerali possono contribuire a mantenere una buona densità ossea e a ridurre il rischio di fratture. Riguardo alla sarcopenia, gli integratori di proteine e aminoacidi come la leucina possono svolgere un ruolo importante nel preservare e migliorare la massa muscolare negli anziani, contribuendo a contrastarne i disturbi. È utile ricordare che dopo i 65 anni il fabbisogno giornaliero di proteine aumenta da 0,8 g/kg a 1,2 g/kg e, nel caso di malattie croniche, si può arrivare fino 2 g/kg al giorno: quantitativi difficilmente presenti nell’alimentazione degli anziani.  Per il sistema immunitario, oltre agli stessi aminoacidi, è la vitamina D ad avere un importante effetto benefico e la sua assunzione è particolarmente importante per gli anziani, che potrebbero manifestarne la carenza. Infine, anche la vitamina C è un antiossidante prezioso, che può sostenere il sistema immunitario e ridurre i processi infiammatori.”

I multivitaminici

Il declino cognitivo è una delle principali preoccupazioni per la salute degli anziani, ma due recenti studi sembrano suggerire un modo semplice per aiutarli a rallentare il processo. L'assunzione giornaliera di un integratore multivitaminico, infatti, sembrerebbe in grado di preservare la memoria, rallentando il peggioramento delle funzioni cognitive in età avanzata: è ciò che emerge da uno studio dei ricercatori della Columbia University e del Brigham and Women's Hospital di Boston, di recente pubblicato sull’American journal of clinical nutrition.  Più di 3.500 adulti di età superiore ai 60 anni hanno assunto in modo casuale un integratore multivitaminico giornaliero o un placebo per tre anni. Alla fine di ogni anno, i partecipanti hanno eseguito una serie di valutazioni cognitive progettate per testare la funzione della memoria dell'ippocampo, un'area del cervello che è interessata dal normale invecchiamento. Alla fine del primo anno, la memoria è risultata migliorata per le persone che assumevano un multivitaminico quotidiano, rispetto a quelle che assumevano il placebo. I ricercatori hanno stimato dunque un guadagno di tre anni di capacità funzionali, con benefici maggiori nei cardiopatici.

Il ruolo dei probiotici

Durante la terza età, anche i problemi di digestione e di mobilità intestinale possono influire negativamente sullo stato di salute. “Il microbiota intestinale – spiega Scapagnini – svolge un ruolo molto significativo nel processo di invecchiamento in salute. Un microbiota equilibrato e diversificato è associato a una migliore funzione intestinale, a una riduzione delle infiammazioni e a una serie di altri benefici per la propria vita. Al contrario, la disbiosi può contribuire al deterioramento del processo di invecchiamento. In questo contesto, i probiotici stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella gestione dell'invecchiamento. La loro assunzione può favorire un equilibrio del microbiota intestinale, ridurre l'infiammazione e contribuire a una migliore salute generale”.

Combattere la disidratazione

“Gli anziani - conclude Scapagnini - possono essere particolarmente vulnerabili alla disidratazione, in parte a causa di un sistema di regolazione della sete meno efficiente e quindi di una minore percezione del desiderio di bere. Pertanto, è fondamentale che siano incoraggiati a bere regolarmente e adeguatamente. Durante le giornate calde dell’estate, è ancora più importante mantenere un'adeguata idratazione, a causa dell'aumento della perdita di liquidi attraverso il sudore. In queste situazioni, bere una quantità sufficiente di acqua non è l'unico aspetto da considerare. Integratori di sali minerali o bevande elettrolitiche potrebbero essere una scelta intelligente per reidratarsi, poiché contribuiscono a ripristinare gli elettroliti persi attraverso la sudorazione. Gli elettroliti, come il magnesio e il potassio, sono infatti molto importanti per il mantenimento dell'equilibrio idrico e del corretto funzionamento del corpo”.

 

 

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