Lo studio ha coinvolto 352 giapponesi normotesi (125 uomini e 227 donne), di età compresa tra i 65 e i 93 anni, afferenti alla coorte del Nakanojo Study e suddivisi in due gruppi sulla base del consumo di prodotti a base di latte fermentato: fino a due volte alla settimana o da 3 in avanti. Il consumo veniva rilevato tramite questionario certificato da un nutrizionista, sulla base delle abitudini nei 5 anni precedenti.
L'incidenza di insorgenza di ipertensione nei cinque anni è risultata significativamente più bassa tra chi consumava prodotti a base di latte fermentato (0,9-40×109 Cfu) tre o più volte la settimana (6,1 vs 14,2%, P=0,037). L’analisi dei dati, poi, ha consentito, tramite un modello statistico, di prevedere il rischio di diventare ipertesi, risultato significativamente maggiore per consumi sotto le tre volte a settimana (rischio relativo 0,398 - intervallo di confidenza 95%; 0,167 - 0,948, P=0,037).
“I risultati supportano quelli di altre osservazioni cliniche e sperimentali che mostrano una relazione tra frequenza di consumo di LcS e minor rischio di sviluppare ipertensione”, commentano gli Autori. “Certo, siamo consapevoli trattarsi di uno studio osservazionale e retrospettivo che non consente conclusioni definitive su un rapporto di causa-effetto, per le quali sono necessari analisi prospettiche di intervento. Sono, comunque, dati epidemiologici che mettono in evidenza come in anziani che inizialmente presentano valori pressori normali, la probabilità di sviluppare ipertensione a cinque anni diminuisce con il consumo frequente e regolare di prodotti a base di latte fermentato con LcS”.