Benefici metabolici dal consumo di mango: conferme da due nuovi studi

03 Marzo 2022

Due nuovi studi, pubblicati su Nutrients e Nutrition, metabolism & cardiovascular diseases, confermano le proprietà del mango da una parte di arricchire la dieta con ingredienti di qualità e, dall’altra, di tenere sotto controllo alcuni marker di rischio cardiometabolico.

La prima ricerca, di tipo osservazionale, ha preso in esame i dati della National health and nutrition examination survey (Nhanes), un programma di studi condotto tra il 2001-2018 teso a valutare lo stato di salute di adulti e bambini americani. In particolare, l’attenzione si è concentrata sui livelli ematici di alcuni nutrienti nel confronto tra consumatori di mango e non.

Lo studio ha mostrato che i bambini che mangiavano regolarmente mango assumevano una maggiore quantità di vitamine A, C e B6, oltre a fibre e potassio. Negli adulti, si sono riscontrati risultati simili: il consumo quotidiano di mango era associato a maggiore introito di fibre e potassio, nonché di vitamine A, B12, C, E e folati. In adulti e bambini, poi, il consumo di mango è risultato associato a un ridotto introito di sodio e zucchero e, solo negli adulti, di colesterolo.

"Sappiamo da molto tempo che esiste una forte correlazione tra dieta e malattie croniche", afferma Yanni Papanikolaou, tra gli Autori della ricerca. “Questo studio rivela come bambini e adulti che consumano mango tendono ad avere una dieta qualitativamente migliore”.

Nella seconda ricerca, a 27 adulti obesi/in sovrappeso, è stata fornita, come snack, una porzione di mango equivalente a 100 calorie da consumare una volta al giorno per 12 settimane. Al termine, lasciato passare un periodo di wash-out di 28 giorni, il mango è stato sostituito da uno snack dolce, a basso contenuto di grassi, di pari calorie. Il resto della dieta è sempre rimasto invariato, in linea con le abitudini consuete.

I risultati finali, al termine dello studio, indicano benefici del mango sia a livello di controllo glicemico che di infiammazione, come verificato attraverso la misurazione di marker specifici.

Il consumo di mango consentiva una riduzione statisticamente significativa della glicemia già a quattro settimane, anche se il frutto conteneva il doppio dello zucchero, rispetto allo snack dolce. I ricercatori hanno anche osservato miglioramenti significativi dei marker di infiammazione e della capacità antiossidante totale, suggerendo che gli antiossidanti abbondanti nei mango siano in grado di offrire protezione contro l'infiammazione.

“I risultati di questo studio mostrano che antiossidanti, fibre e polifenoli abbondanti nel mango possono aiutare a compensare il consumo di zucchero e controllare meglio la glicemia”, afferma Mee Young Hong, della San Diego State University e coordinatore dello studio. “In aggiunta, gli antiossidanti contenuti possono anche offrire protezione contro l'infiammazione. Sono sicuramente necessarie ulteriori ricerche, ma i risultati preliminari sono incoraggianti".

Tra i limiti dello studio segnalati, la dimensione del campione, l'utilizzo di una sola dose di mango e la valutazione degli effetti su soggetti senza malattie preesistenti. Ulteriori ricerche, sottolineano gli Autori, dovrebbero esplorare la dose ottimale di mango ed esaminare gli effetti a lungo termine in persone con sindrome metabolica. “Sarebbe anche utile - concludono - confrontare il mango con uno snack di controllo abbinato alle fibre per distinguere, nel frutto, gli effetti di queste ultime rispetto ai composti bioattivi”.

Nicola Miglino

 

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