Mirtilli, metanalisi suggerisce effetto protettivo sul diabete

23 Febbraio 2022

Ricchi di polifenoli con potente effetto antiossidante e antinfiammatorio, i mirtilli stanno catturando l’attenzione dei ricercatori in diversi ambiti clinici. Quello del diabete è sicuramente tra i più gettonati, al punto che di recente, un gruppo di scienziati dell’Università di Pelotas, nel sud est brasiliano, ha preso in esame, in una review pubblicata su Nutrition, metabolism and cardiovascular diseases, tutte le evidenze oggi disponibili per comprendere gli effetti di un consumo di mirtilli e mirtilli rossi su alcuni parametri glicemici in soggetti diabetici e non.

Nello specifico, si tratta di una revisione sistematica e metanalisi effettuata attingendo alle sette principali banche dati della letteratura (PubMed, Lilacs, Scielo, Scopus, Web of science, Cochrane ed Embase), arrivando a comprendere pubblicazioni fino a maggio 2021. I criteri di inclusione prevedevano studi clinici randomizzati e controllati che indagavano gli effetti di mirtillo o mirtillo rosso su alcuni parametri caratteristici del diabete di tipo 2, quali glicemia a digiuno, insulino-resistenza ed emoglobina glicata.

Dei 2.034 studi identificati nella fase iniziale, 22 sono stati selezionati e inclusi nella metanalisi.

Le conclusioni finali, indicano come nei diabetici il consumo di mirtillo o mirtillo rosso abbia dimostrato di ridurre significativamente la glicemia a digiuno (-17,72 mg/dl) e l’emoglobina glicata (-0,32%) rispetto al placebo, mentre per l'insulino-resistenza gli effetti sono risultati nulli. I risultati non sono stati confermati, invece, nelle persone sane.

“I nostri risultati confermano che, rispetto al placebo, il consumo di mirtillo o mirtillo rosso è in grado di ridurre la glicemia a digiuno, la resistenza all'insulina e l'emoglobina glicata. I risultati, però, si rivelano statisticamente significativi soltanto nella popolazione diabetica, non in quella sana. Per quanto ne sappiamo, questa è la prima metanalisi che mostra risultati significativi dell’impiego di mirtillo e mirtillo rosso nel controllo del diabete”.

Così commenta Giuseppe Derosa, responsabile del Centro universitario di diabetologia, malattie metaboliche e dislipidemie dell’Università di Pavia e responsabile Area diabete della Società italiana di nutraceutica:

“Nella metanalisi sono stati considerati 22 studi comprendenti 993 pazienti non diabetici, diabetici, con sindrome metabolica, in sovrappeso, con steatosi epatica, obesi o con cardiopatia ischemica. Quindi, come tutte le metanalisi, sono stati uniti vari studi con differenti caratteristiche dei pazienti. Trarre delle conclusioni definitive dalle metanalisi è arduo e spesso imprudente. I ricercatori brasiliani prendono in considerazione i mirtilli, ricchi in polifenoli, tentando di imputare alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie l’azione sulla riduzione della glicemia a digiuno e sul parametro di controllo glicemico che il diabetologo conosce bene cioè l’emoglobina glicata. Resta però oscuro il meccanismo che lega il mirtillo alla riduzione della glicemia. Dobbiamo considerare di fondamentale importanza che non si conosce ancora la grammatura della sostanza e, quindi, la standardizzazione. Potrebbe essere introdotta con i succhi di frutta o in compresse, medicalizzando di più tale nutraceutico? È bene che si diano queste risposte per chiarire ancora meglio se i diabetici in prima battuta e poi tutti i restanti pazienti o salutisti possano beneficiare del consiglio che proviene dal Brasile. Potrebbe essere l’ora di iniziare a studiare anche in Italia tali frutti per arricchire non solo le nostre conoscenze, ma anche per prevenire o sinergizzare con le terapie ipoglicemizzanti dei pazienti diabetici”.

Nicola Miglino

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