Con BacteriArt il microbiota diventa opera d’arte

12 Maggio 2021

Premiati la scorsa fine di aprile i vincitori di “Bacteriart, from invisible to visible”, progetto nato dalla collaborazione tra la Nuova accademia di belle arti (Naba) di Milano e Yakult Italia, per valorizzare l’affascinante mondo della microbiologia attraverso le arti visive. I batteri sono così “usciti” dai laboratori ispirando otto opere finaliste che hanno interpretato, in chiave artistica, l’affascinante mondo della microbiologia.

Premio come migliore opera a “F06. 3” di Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Olivier Russo (Foto 1). Nell’opera “componenti tecnologici e organici si trovano in stretta relazione: un proiettore, altoparlanti e uno schermo video coesistono con dei cavoli rossi, il cui interno ricorda la forma dell’intestino, in un dialogo che esprime il desiderio di ribaltare la logica antropica occidentale-moderna che definisce il "non umano" di secondaria importanza.


Foto 1

Due le menzioni speciali: “Bacterial Identities” di Sofia Gasparoli (Foto 2), che si è aggiudicato il premio Dottor Shirota e “Natura Humano s.d./Humanum Homini s.d.” di Jessie Yu (Foto 3), cui è stato invece assegnato il premio Nuove Visioni.


Foto 2

 

 


Foto 3

A decretare i vincitori una giuria internazionale presieduta da Alessandro Cannavò (Corriere della Sera) e composta da Lucia Aspesi (Pirelli HangarBicocca), Patrizia Brigidi (Università di Bologna), Eva Fabbris (Fondazione Prada), Arianna Rolandi (Yakult Italia), Gediminas & Nomeda Urbonas (Mit, Cambridge) e i referenti Naba Marco Scotini e Andris Brinkmanis.

“La microbiologia è una disciplina affascinante e poco conosciuta, spesso associata solo ad aspetti patologici, trascurando il grande contributo che i microrganismi che abitano dentro di noi apportano alla nostra salute”, dice Arianna Rolandi, direttore scientifico e relazioni esterne di Yakult Italia. “Bacteriart è un progetto estremamente innovativo, volto a formare giovani e creativi studenti per scoprire una realtà invisibile e renderla visibile, visitare virtualmente laboratori di microbiologia, ricreare immagini e opere d’arte anche con la tecnica Agar Art e riflettere sui concetti di equilibrio, diversità e resilienza. Il nostro obiettivo è stato quello di identificare linguaggi nuovi e alternativi per avvicinare la microbiologia al grande pubblico, e far scoprire il fascino di questo micro-mondo, che è anche il cuore dell’azienda da oltre 85 anni”.

Nicola Miglino

 

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