Studio su malnutrizione svela come il microbiota incida nello sviluppo dei neonati

21 Aprile 2021

Pubblicata sul New england journal of medicine una ricerca che dimostra come un’integrazione nutrizionale mirata, ad azione specifica sul microbiota intestinale, sia in grado di favorire il processo di crescita in neonati malnutriti. Lo studio è frutto di una collaborazione tra scienziati americani e africani ed è stato condotto su 118 bimbi malnutriti del Bangladesh, tra i 12 e i 18 mesi di vita.

Sono stati suddivisi in due gruppi. Due volte al giorno e per tre mesi, il primo (Mdcf-2) ha ricevuto, 25 g di un supplemento nutrizionale contente una miscela di farina di ceci, soia, arachidi ed estratto di banana verde, già studiata in precedenza dai ricercatori come in grado di favorire la selezione di una popolazione microbica intestinale benefica. L’altro gruppo (Rusf), invece, un’integrazione standard con un mix concentrato a base di riso, lenticchie, latte scremato in polvere e olio di soia, a maggior contenuto calorico rispetto al primo (496 vs 406 Kcal per 100 g di prodotto).

Misurazioni di peso, altezza e circonferenza braccio sono state effettuate all’inizio, nel corso dei tre mesi e sino a un mese dopo l’interruzione del trattamento, prelevando anche campioni di sangue e feci per verificare nel primo caso le variazioni, fino a un mese dopo su circa 5 mila proteine ematiche e, nel secondo, i mutamenti del microbiota intestinale.

Due parametri, ovvero peso rispetto ad altezza e peso rispetto a età, sono risultati migliori nel gruppo MdcF-2, fino a un mese dall’interruzione del trattamento, con proiezioni a un anno, secondo gli Autori, ancora più decise e marcate.

L’analisi ematica ha poi messo in evidenza, nel gruppo Mdcf-2, un aumento significativo rispetto ai controlli dei livelli di 70 proteine correlate ai processi di sviluppo osseo, muscolo-scheletrico e neurovascolare. Quanto al microbiota, l’integrazione specifica ha determinato la selezione di 21 ceppi batterici correlati alle 70 proteine coinvolte nei processi di accrescimento.

“Il nostro studio, mostra come, in caso di malnutrizione infantile, l’aspetto calorico dell’integrazione non sia discriminante quanto la qualità dell’alimento ingerito che deve essere in grado di interferire positivamente sul microbiota intestinale, con ricadute sul profilo proteico e, di conseguenza, sul processo di crescita, che si rivela così più rapido ed efficiente. Saranno necessari studi clinici più ampi e in regioni geografiche più eterogenee per valutare l’utilità di un approccio siffatto. Utile, però, aver identificato marcatori nel plasma e nel microbiota intestinale per selezionare i soggetti maggiormente a rischio”.

Nicola Miglino

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…