Nel corso degli anni, però, la situazione è in miglioramento: la prevalenza del sovrappeso è diminuita, passando dal 23,2% del 2008/9 al 20,4% dell'ultima rilevazione, mentre quella dell’obesità è scesa dal 12 al 9,4%.
Secondo l’indagine dell’Iss, che ha coinvolto, come negli anni precedenti, più di 50mila bambini e altrettante famiglie, i genitori hanno riportato che non fa colazione quotidianamente l'8,7% dei bambini e ben il 35,6% fa una colazione non adeguata, ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine. Il 55,2% consuma una merenda di metà mattina abbondante, un bambino su quattro beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati meno di una volta a settimana dal 38% dei bambini e quasi la metà mangia snack dolci più di tre giorni a settimana.
Anche sull’attività fisica serve più impegno: un bambino su cinque non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di due ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare. Rispetto alle ore di sonno, quasi il 15% dorme meno di 9 ore per notte.
Interessante anche la percezione delle mamme. Rispetto all’eccesso ponderale, il 40,3% dei bambini in sovrappeso o obesi è visto dalla madre come sotto-normopeso e tra le mamme di bambini in sovrappeso/obesi, il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva. Per l’attività motoria, infine, il 59,1% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata.
“Questi dati mostrano alcuni miglioramenti, con un’ulteriore riduzione dell’eccesso ponderale nei bambini del nostro Paese, ma ci ribadiscono che bisogna insistere con le strategie di prevenzione e promozione dei corretti stili di vita anche in questo attuale contesto pandemico e in possibili condizioni di lockdown”, dice Angela Spinelli, direttrice del Cnapps. “Costretti a stare in casa possiamo cogliere l’occasione per trasformare questa situazione in una nuova opportunità di salute, modificando in meglio le nostre abitudini alimentari e praticando del movimento anche in ambienti confinati”.
Nicola Miglino