L’ipovitaminosi è una condizione molto comune in caso di malattie croniche del fegato, dall’epatopatia alcolica (Ald), alla steatosi epatica non alcolica (Nafld), alla cirrosi, al carcinoma epatocellulare (Hcc). La supplementazione di vitamine e oligoelementi dovrebbe pertanto rappresentare un utile intervento di supporto in queste circostanze, ma tuttavia, nonostante i numerosi studi a riguardo condotto sino a oggi, le evidenze cliniche a sostegno rimangono incerte. Un gruppo di ricercatori, guidati da Anna Licata, docente di Medicina interna all’Università di Palermo, ha provato a raccogliere i dati oggi disponibile in una review pubblicata di recente su Nutrients.

La steatosi epatica non alcolica (Nafld) è una condizione clinica caratterizzata dall’infiltrazione degli epatociti da parte dei lipidi. È molto diffusa nella popolazione generale, colpendo il 25% degli adulti, con una prevalenza raddoppiata nei pazienti con sindrome metabolica, diabetici e obesi. Quasi un terzo dei casi di Nafld evolve in steatoepatite non alcolica (Nash), una condizione più grave caratterizzata da stato infiammatorio e da una degenerazione tissutale che può sfociare, nel tempo, in fibrosi e cirrosi epatica.

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