Un italiano su cinque fa abitualmente uso dei cosiddetti botanicals, che sempre più entrano a far parte delle abitudini dietetiche quotidiane. Non solo: ad agosto 2018, l’Italia ha aggiornato la lista delle piante ammesse negli integratori alimentari, a conferma dell’interesse del nostro Paese per questa categoria. L’argomento è stato al centro della presentazione della nuova “Review scientifica sull’integrazione alimentare: evidenze dalla ricerca scientifica e nuove frontiere di sviluppo”, che Integratori Italia di Unione Italiana Food, l’associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta in Italia il settore degli integratori alimentari e dei prodotti salutistici, ha promosso nei giorni scorsi a Milano.

Con una spesa sanitaria in continua espansione, i governi stanno cercando di attuare politiche che possano nel contempo ridurre i costi sanitari e migliorare il benessere della popolazione. La spesa sanitaria nell’Europa occidentale è stata di 1,4 trilioni di euro nel 2015 e si stima che aumenterà del 4% entro il 2020, a quasi € 1,8 trilioni all'anno.  Con un impegno, in termini di spesa sanitaria, legato a una popolazione che invecchia progressivamente, i livelli di spesa potrebbero diventare insostenibili.

Un mercato in salute, che vede farmacie e parafarmacie a farla da padrone ma con il canale della grande distribuzione che sfiora i 500 milioni di euro annuo di fatturato.

Ha preso il via nei giorni scorsi la campagna “La sfida dell’informazione corretta nell’era digitale”, promossa dall’Unione nazionale consumatori (Unc) con il supporto di Integratori Italia – Uif e presentata nel corso di una conferenza stampa a Milano.

Pagina 5 di 5
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…