Effetti di Omega-3 e Omega-6 sul metabolismo glucidico

10 Luglio 2023

Lo squilibrio tra acidi grassi Omega-3 e Omega-6 ​​nella moderna dieta occidentale sembra essere uno degli elementi chiave in grado di spiegare il marcato aumento dell'incidenza delle malattie metaboliche, come il diabete mellito, negli ultimi 30 anni.

Una recente review, pubblicata sul numero speciale “Effects of diet on carbohydrate and lipid metabolism” della rivista Nutrients, ha voluto fare chiarezza sul tema attraverso un’analisi dettagliata della letteratura disponibile. A parlarcene, Filippo Egalini, della divisione di Endocrinologia, Diabete e Metabolismo presso il dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Torino.

Dr. Egalini, da quali premesse nasce l’idea dello studio?

La nostra review nasce innanzitutto dai dati epidemiologici di ridotta incidenza di diabete mellito in popolazioni con elevato consumo di pesce e, dunque, di acidi grassi Omega-3. Eravamo, inoltre, a conoscenza di dati importanti riguardo un possibile effetto benefico dell’acido linoleico, appartenente alla classe degli acidi grassi Omega-6, sul metabolismo glucidico. A causa dei cambiamenti dietetici a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni, con un maggior consumo di oli vegetali Omega-6 e ridotto apporto di pesce, il rapporto tra la concentrazione ematica umana di Omega-3 ed Omega-6 è sceso in maniera considerevole.

Qual era il vostro obiettivo?

L’obiettivo era quello di effettuare un’analisi approfondita e aggiornata della letteratura riguardo un possibile effetto degli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 su metabolismo glucidico. Inoltre, volevamo verificare l’esistenza di un ruolo del rapporto tra le due classi di molecole in questo contesto.

Che tipo di studi avete incluso nella review?

Siamo partiti dai dati epidemiologici, includendo alcuni studi di popolazione composti da un numero variabile di soggetti. Successivamente abbiamo analizzato gli studi pre-clinici, generalmente piccoli studi su un numero limitato di cavie, che andavano ad analizzare aspetti molto specifici della fisiopatologia degli acidi grassi sul metabolismo glucidico. Infine, abbiamo considerato gli studi clinici, includendo grosse metanalisi, dove disponibili, oppure studi con numerosità campionarie sufficienti per raggiungere significatività statistica sui vari aspetti che volevamo analizzare.

Quali risultati sono emersi?

È emerso un ruolo non univoco e molto complesso degli acidi grassi Omega-6, con evidenza di buona qualità a favore di un effetto protettivo dell’acido linoleico nei confronti del diabete mellito, ma con dati altrettanto convincenti di un ruolo deleterio dell’acido arachidonico, anch’esso acido grasso Omega-6, sintetizzato a partire dell’acido linoleico. Per quanto riguarda gli acidi grassi Omega-3, i risultati sono discordanti, anche a causa dell’enorme eterogeneità tra gli studi in termini di fonte dell’alimento, numerosità campionaria, etnia dei partecipanti, durata dello studio e persino il metodo di cottura del cibo. I risultati più convincenti riguardano il rapporto tra acido eicosapentaenoico o Epa, appartenente agli acidi grassi Omega-3, e acido arachidonico. Con la riduzione di questo rapporto si va incontro a un aumentato rischio protrombotico, proinfiammatorio e d’insulino-resistenza.
Quali conclusioni se ne possono trarre?

Dai dati della letteratura emerge ancora molta incertezza riguardo il ruolo degli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sul metabolismo glucidico. Appare promettente il ruolo del rapporto Epa/acido arachidonico, in quanto una sua netta riduzione è associata a iperglicemia. Non è ancora noto come e se incrementare questo rapporto, alla luce del possibile ruolo benefico dell’acido linoleico, che viene poi metabolizzato in acido arachidonico. Inoltre, rimane non definito l’effetto dell’acido docosaesanoico - Dha, comunemente riscontrato sia nei supplementi farmacologici di Omega-3 insieme ad Epa, sia nel pesce marino. Sono necessari sicuramente ulteriori studi randomizzati controllati per verificare e riprodurre i risultati precedentemente discussi del rapporto Epa/acido arachidonico sul metabolismo glucidico e per poterci esprimere circa eventuali implicazioni pratiche per i pazienti.

Nicola Miglino

 

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