A dimostrarlo, una revisione sistematica e una metanalisi su studi clinici randomizzati pubblicata quest’anno su Bmc Endocrine Disorders, ove si evidenzia come l'integrazione di selenio possa avere un effetto positivo sul miglioramento della qualità del follicolo solo in pazienti con sindrome dell’ovaio policistico con scarsa qualità del follicolo causata dallo stress ossidativo o che desiderino sottoporsi a fecondazione in vitro.

Per esplorare l'impatto dell'integrazione di selenio sulla dimetilarginina asimmetrica (Adma), sui fattori di rischio cardiometabolico e sullo stato ormonale nelle donne con Pcos, è stato condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo su 66 donne con Pcos, di età compresa tra 18 e 45 anni, che sono state trattate in modo casuale con 200 μg/die di selenio o un placebo per 12 settimane. I risultati hanno mostrato che l'integrazione ha avuto effetti benefici sulla riduzione delle concentrazioni circolanti di Adma e di testosterone totale, senza mostrare alcuna correlazione con le concentrazioni ormonali o il profilo lipidico.

Questo risultato è stato confermato da un altro studio condotto su 64 donne con Pcos a cui sono stati somministrati 200 μg/die di selenio per otto settimane: sono state riportate diminuzioni significative degli esiti riproduttivi, irsutismo, Dhea sierico, hs-Crp e malondialdeide (Mda).

Un recente studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco su 53 soggetti con Pcos (18-42 anni) tratti per 12 settimane, ha rivelato che l'integrazione di selenio, sempre con dosaggio di 200 µg/die, porta a una diminuzione significativa delle concentrazioni sieriche di insulina, Homa-Ir, Homa-B, trigliceridi sierici e colesterolo V-Ldl, ma nel complesso degli studi effettuati negli anni, il ruolo dell'integrazione di selenio nel migliorare le patologie metaboliche associate alla Pcos resta ancora indefinito. 

Stessa mancanza di definizione del ruolo giocato dal selenio quando si valutano i valori di Shbg, la globulina legante gli ormoni sessuali, che sembrano essere migliorati con l’integrazione, ma solo in alcuni lavori. Pochi studi hanno indagato l'effetto anti-androgenico del selenio e hanno anche in questo caso dato risultati controversi.

È stato studiato anche l'effetto della co-integrazione di selenio con probiotici. Uno studio clinico in doppio cieco, controllato con placebo, è stato condotto su 60 donne con Pcos di età compresa tra 18 e 40 anni. I partecipanti sono stati divisi casualmente in due gruppi e sono stati trattati con 8 × 10 ⁹ Cfu/die di probiotico più 200 μg/giorno di selenio o con un placebo per 12 settimane. Dopo 12 settimane, i risultati hanno rivelato che le donne con Pcos co-trattate avevano una significativa riduzione delle concentrazioni totali di testosterone, Pcr e Mda e miglioramenti nell'irsutismo; inoltre, c'è stato un aumento significativo della capacità antiossidante totale. La combinazione di selenio e probiotici non ha invece dimostrato alcun effetto sull'Shbg.

A causa della sua tossicità vale quindi il principio di cautela nel raccomandare alte dosi di selenio alle donne con sindrome dell’ovaio policistico ed è necessario determinare con maggiore precisione l'effetto terapeutico di questo integratore.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

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