La nicotinamide riboside è disponibile come integratore e ben studiata in diverse condizioni cliniche, favorendo migliori prestazioni di esercizio, aiutando la perdita di peso e dimostrandosi utile nella sindrome da stanchezza cronica. Il suo effetto è stato anche testato su depressione e funzione cognitiva, nonché nel trattamento di pazienti con dislipidemia, diabete, Parkinson, demenza.
Un recente studio clinico ha confermato la disponibilità di questa molecola nel tessuto muscolare in soggetti anziani e i suoi effetti antinfiammatori: un'integrazione di 21 giorni ha ridotto numerose citochine infiammatorie circolanti, evidenziando meccanismi aggiuntivi attraverso i quali la nicotinammide riboside può modulare il processo di invecchiamento.
Mentre i meccanismi esatti attraverso i quali esercita questi effetti rimangono poco chiari, gli apparenti benefici per la salute descritti indicano effetti positivi di questa vitamina sulla longevità. La sua dose giornaliera varia da 500 a 2.000 mg nei diversi studi clinici.
Nel 2016, la Fda ha concesso a questa molecola lo stato Gras (Generally recognized as safe) sulla base di studi che hanno dimostrato un livello giornaliero di sicurezza pari a 300 mg/kg.
La Nr sembra sicura se usata in modo appropriato e a breve termine, fino a 12 settimane. È anche approvata come ingrediente alimentare in prodotti a base di acqua, frullati proteici, barrette nutrizionali e gomme da masticare a non più dello 0,027% in peso.
Uno studio di 90 giorni ha confrontato l’integrazione giornaliera a 300, 1.000 e 3.000 mg/kg con una dose equimolare di nicotinamide, un secondo precursore del Nad, a 1.260 mg /kg come controllo.
I risultati mostrano che la nicotinammide riboside ha un profilo di tossicità simile alla nicotinamide alla dose più alta testata. Il livello più basso di effetti avversi osservati è stato invece di 1.000 mg/kg/die e il livello di effetti avversi non osservati è stato di 300 mg/kg/die. Dopo l'ingestione di nicotinamide, non sono stati segnalati casi di vampate di calore o intolleranza al glucosio e solo un caso di epatite è stato riportato dopo l'ingestione di più di 3 g/die per diversi giorni. Il rossore è invece l'effetto collaterale più comune della supplementazione di acido nicotinico. Questi effetti collaterali non sono stati segnalati con l’integrazione di nicotinnammide riboside e non sono note interazione farmacologiche; il suo uso in gravidanza e allattamento è ancora da valutare.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
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