Il caffè aiuta a prevenire il tumore prostatico: nuovi dati su Bmj Open

24 Febbraio 2021

Il consumo di caffè può rivelarsi un ottimo alleato nella lotta al tumore prostatico, con un effetto dose/risposta, secondo quanto pubblicato di recente su Bmj Opens, rivista open access del gruppo British medical journal.

Quello alla prostata è il secondo tumore più diffuso e la sesta causa di morte per cancro negli uomini. Quasi tre casi su quattro si verificano nel mondo sviluppato ma a partire dagli anni Settanta l’incidenza è andata via via crescendo anche nei paesi asiatici, dal Giappone, a Singapore, alla Cina. Dal canto suo, il consumo di caffè è stato collegato a minor rischio di cancro a fegato, intestino e seno, ma al momento non ci sono evidenze chiare su un potenziale ruolo nel tumore prostatico.

I ricercatori hanno così deciso di condurre una revisione sistematica e una metanalisi degli studi di popolazione pubblicati sull’argomento sino a settembre 2020.

Ne sono stati selezionati 16: 15 con dati di confronto tra livelli più alti e più bassi di consumo di caffè; 13 con dati sul rischio associato al consumo di dosi crescenti. La fascia più alta del consumo giornaliero comprendeva da 2 a 9 o più tazze al giorno, quella più bassa da nessuna a meno di 2 tazze. Gli studi presi in esame erano stati condotti in Nord America (7), Europa (7) e Giappone (2), con oltre un milione di uomini coinvolti complessivamente (n=1.081.586), di cui 57.732 avevano sviluppato il cancro alla prostata.

Rispetto alla fascia più bassa, quella a più alto consumo di caffè è risultata associata a una riduzione del rischio di cancro alla prostata del 9%. Nell’analisi dose-risposta, ogni tazza giornaliera aggiuntiva determinava una riduzione del rischio dell'1%.

Scendendo ulteriormente nei dettagli, è emerso come i consumi più elevati risultassero associati a un rischio inferiore del 7% del tumore nella forma localizzata e del 12% - 16% nelle forme avanzate e letali rispettivamente.

Gli Autori suggeriscono alcune possibili spiegazioni legate a questo effetto biologico. “Sappiamo che il caffè migliora il metabolismo del glucosio, ha effetti antinfiammatori e antiossidanti e influenza i livelli degli ormoni sessuali, tutti fattori che hanno a che vedere con l’insorgenza, lo sviluppo e la progressione del malattia”. sottolineano. E concludono: “Il nostro studio suggerisce che un aumento del consumo di caffè si associa a un ridotto rischio di cancro alla prostata. Si tratta, però, di un’analisi di studi osservazionali e sarà necessario avviare ulteriori ricerche per esplorare i meccanismi coinvolti e i composti attivi nel caffè”.

Nicola Miglino

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