Dieta mediterranea. Viaggio tra scienza, tradizione e sapori antichi alla scoperta del segreto della longevità (V. Gianfredi, D. Nucci; Ed. Gribaudo; 200 pp.; 17 Euro), scritto da una giovane coppia di eminenti studiosi, marito e moglie, ripensa e ripropone la Dieta Mediterranea alla luce delle ultimissime scoperte e delle nuove “prove” che la pongono in cima alla lista degli stili alimentari e di vita che apportano benessere.

Nel 1975 "How To Eat Well And Stay Well. The Mediterranean Way" definisce la dieta mediterranea: Ancel e Margaret Keys si rendono conto che in realtà non è solo un fatto di nutrizione, ma uno stile di vita, una ricerca, un modo di fare, grazie anche al lungo periodo trascorso nel Cilento. È un fondamentale documento storico, pubblicato in Italia da Slow Food Editore per la prima volta, che riesce a restituire al mondo accademico e degli appassionati tutto il suo carico di ricette, consigli e i frutti degli studi di una vita di uno dei più importanti nutrizionisti al mondo (La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene; Ancel Keys, Margaret Keys; collana  AsSaggi; Editore Slow Food; pp. 592; € 19,50).

Meno sale per tutti grazie alla Dieta mediterranea. Questo il messaggio lanciato dalla Società italiana di nutrizione umana (Sinu) in occasione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, promossa dal 13 al 19 maggio dal Wassh (World action on salt, sugar and health). Scegliere pane meno salato, preferire gli alimenti freschi e insaporire le ricette con aromi e spezie sono i consigli suggeriti, ponendo in evidenza come, attraverso la riduzione del consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno, si potrebbero prevenire oltre 2 milioni e mezzo di morti premature, in linea con i dettami Oms.

La prevalenza del diabete mellito di tipo 2 (T2D) è in aumento in tutto il mondo. Si stima che 537 milioni di adulti di età compresa tra 20 e 79 anni siano affetti da diabete mellito, la maggior parte dei quali presenta il T2D [1]. Il Diabetes and nutrition study group (Dnsg) e la European association for the study of diabetes (Easd) sottolineano fortemente il ruolo chiave delle attività di politica sanitaria regionali e nazionali per frenare l'epidemia di diabete di tipo 2 e incoraggiano l'istituzione di programmi di prevenzione multidisciplinari. Per quanto concerne l’aspetto nutrizionale, esse hanno recentemente pubblicato un documento [2] che include le raccomandazioni europee basate su evidenza di livello I (metanalisi e revisioni sistematiche condotte con metodo Grade) per la gestione dietetica del diabete da applicare alla pratica clinica.

Pagina 2 di 11
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…