Fiori, foglie, giovani germogli e baccelli immaturi sono buone fonti di metionina e sono anche ricchi di fosforo, calcio e ferro. L'olio di semi raffinato è un sostituto accettabile dell'olio d'oliva, per la presenza di tutti gli acidi grassi essenziali come nell'olio d'oliva e la composizione lipidica dei semi è persino maggiore di quella della soia, il che la rende nutrizionalmente importante. 

L'alto contenuto di aminoacidi essenziali nei semi lo rende un ottimo sostituto dei legumi, poveri di aminoacidi contenenti zolfo. Importante ricordare che ci sono notevoli variazioni nel valore nutrizionale delle specie Moringa, in relazione a background genetico, ambiente e metodi di coltivazione.

Il fatto che la moringa sia facilmente coltivabile la rende un rimedio sostenibile per la malnutrizione e oggi sono realtà diverse fortificazioni di alimenti comuni per garantire l'assunzione di quantità adeguate di nutrienti nei bambini. Una nota di attenzione: un sovradosaggio di moringa può causare elevato accumulo di ferro, con conseguenti disturbi gastrointestinali ed emocromatosi: in letteratura si suggerisce una dose giornaliera di 70 g.

Questo estratto è stato anche comunemente usato nella medicina popolare per curare anemia, artrite e reumatismi, asma, costipazione, diarrea, mal di stomaco, ulcere, spasmi intestinali, mal di testa e gengive infiammate.

Tra il 2000 e il 2020 sono molti gli studi pubblicati in letteratura in vitro, su modelli murini e su linee cellulari specifiche che mettono in luce gli effetti di foglie e frutti di questa pianta: attività ipocolesterolemizzanti, antiperglicemiche, antiperlipidemiche ed epatoprotettive, attività ipotensive e bradicardiche, attività anti-ipertiroidiche e anti-aterosclerotiche.

Il ruolo protettivo nei confronti del diabete o verso organi come fegato e polmoni di estratti di diverse parti del M. oleifera può essere spiegato facendo riferimento ai vari fitochimici trovati nella pianta: flavonoidi, glucosinolati, quercetina e kampferolo, steroli, terpenoidi, tiocarbammati e fenoli, senza escludere il contributo potenziale di altri composti biologicamente attivi, come beta-carotene , vitamine e acidi grassi omega-3 e -6.  

Le attività antinfiammatorie e antiartritiche riportate degli estratti di semi sono attribuite alla presenza di glicosidi, mentre l'attività antinfiammatoria delle foglie è mediata dall'inibizione delle vie di segnalazione dell'infiammazione.

La presenza di proteine ​​vegetali simili all'insulina negli estratti di foglie è stata recentemente segnalata per il trattamento del diabete. In quest’ambito, i principali risultati degli studi sull'uomo hanno indicato che la moringa e in grado di riduerre significativamente i livelli di glucosio nel sangue e, in alcuni casi, di aumentare quelli di insulina nei pazienti diabetici, suggerendo che la M. oleifera probabilmente gioca un ruolo nella regolazione della glicemia, sebbene siano ancora necessarie ulteriori indagini.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

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• The effects of Moringa oleifera on blood glucose levels: a scoping review of the literature. Complementary therapies in medicine. Volume 50, May 2020, 102362
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• Nutritional and medicinal applications of Moringa oleifera Lam. Review of current status and future possibilities. Journal of herbal medicine. Volume 11, March 2018, Pages 1-11
• Moringa oleifera: a review on nutritive importance and its medicinal application. Food science and human wellness. Volume 5, Issue 2, June 2016, Pages 49-56
• Micro and macroelemental composition and safety evaluation of the nutraceutical Moringa oleifera leaves. J. Toxicol., 2014 (2014), pp. 1-13