Humanitas: ecco le alterazioni cerebrali in pazienti con anosmia e Covid-19

09 Giugno 2020

Per la prima volta, attraverso immagini di risonanza magnetica, sono state portate alla luce alterazioni cerebrali compatibili con l’infezione del virus Sars-CoV-2, in una paziente con anosmia come unico sintomo della malattia. Lo studio è stato pubblicato su Jama Neurology ed è stato realizzato da Letterio S. Politi e Marco Grimaldi, rispettivamente direttore della Neuroradiologia diagnostica, interventistica e funzionale e responsabile del servizio di Neuroradiologia presso l’Irccs Istituto clinico Humanitas di Milano, in collaborazione con Ettore Salsano dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano.

“L’anosmia, ovvero la perdita parziale o totale del senso dell’olfatto, è un sintomo noto legato al Covid-19, ma nel caso del nostro studio rappresenta il sintomo predominante. La paziente infatti, eccetto una leggera tosse per una giornata, non ha avuto altri sintomi riconducibili all’infezione eccetto appunto un’anosmia severa”, sottolineano in una nota Politi e Grimaldi. “La risonanza magnetica mostra alterazioni cerebrali che fanno presumere la presenza del virus Sars-CoV2 a livello del cervello. Immaginiamo che il virus si replichi a livello della mucosa olfattiva, entri nelle terminazioni nervose delle vie olfattive e per via trans-sinaptica, ovvero passando da un neurone all’altro, arrivi al bulbo olfattorio e alla corteccia cerebrale deputata alle sensazioni olfattive. Le alterazioni rilevate non erano più visibili alla risonanza magnetica di follow up effettuata circa un mese dopo. Lo studio suggerisce che in alcuni soggetti l’anosmia persistente potrebbe essere l’unico sintomo di Covid-19; pertanto questi soggetti dovrebbero essere sottoposti a tampone per verificarne la positività ed eventualmente isolati, così da limitare la diffusione del virus”. (n.m.)

 

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