Obiettivo dichiarato: valutare se le varie forme di digiuno possano essere sicure ed efficaci per la perdita di peso, in particolare della massa grassa, che dovrebbe essere il gold target di qualsiasi approccio dietoterapeutico, e per la preservazione della massa magra, metabolicamente attiva, quale componente fondamentale dello stato di salute di qualsiasi soggetto. Tre i grossi capitoli affrontati: digiuno e potenziali meccanismi; effetti fisiologici del digiuno e possibili interazioni sullo stato di salute; dati disponibili a oggi. Le conclusioni sottolineano come, a oggi, le evidenze sostengano che la restrizione calorica, ottenuta attraverso varie modalità e possibilmente con il modello mediterraneo, rappresenti il migliore approccio dietoterapeutico nel paziente sovrappeso o obeso. Ciò nonostante, dal punto di vista metabolico, il digiuno intermittente sembra essere particolarmente promettente nel controllo della sensibilità insulinica, della dislipidemia, dell’ipertensione e dell’infiammazione. In generale, mancano ancora studi a lungo termine per misurare l’impatto delle varie forme di digiuno intermittente sulla salute. Ciò suggerisce come sia soprattutto utile agire sullo stile di vita. Qualsiasi modello alimentare, utilizzato in ambito medico, deve essere il più possibile personalizzato e, soprattutto, combinato con livelli di attività fisica adeguata alle fasce di età e alle condizioni cliniche di ciascun paziente. Ciò consente di agire sui fattori coinvolti nell’incremento della massa grassa per contrastare lo sviluppo dell’obesità e delle altre malattie cronico-degenerative.
Nicola Miglino