Long-Covid, prime evidenze di efficacia per L-arginina e Vitamina C liposomiale

17 Novembre 2021

Si aggiungono evidenze al ruolo giocato dall’associazione di L-arginina e Vitamina C liposomiale nell’infezione da Sars-coV-2. In particolare, un piccolo studio clinico monocentrico su 10 pazienti, condotto all’Ospedale Triolo Zancla di Palermo, segnala benefici nel long-Covid.

Tutto nasce, come si ricorderà, dai recenti risultati dello studio condotto dall’Ospedale Cotugno di Napoli, in collaborazione con l’Università Federico II e l’Albert Einstein College of Medicine di New York City, e pubblicato sulla testata di libero accesso di The Lancet (EclinicalMedicine), che dimostrano l’efficacia della supplementazione della L-Arginina nella terapia standard Covid.

A seguito della pubblicazione, diversi centri nazionali, a partire dall’Ospedale Gemelli di Roma, hanno iniziato la raccolta di dati sul ruolo dell’associazione nella riabilitazione e nel Long-Covid.

I primi riscontri arrivano ora proprio dall’Ospedale Triolo Zancla di Palermo. I dati, raccolti dal team di Giovanni Fazio, docente di Medicina clinica e direttore del dipartimento di cardiologia, medicina interna angiologia e Long-term care, e pubblicati sulla rivista internazionale Virology, dimostrano che l'integrazione orale di due flaconcini al giorno dell’associazione L-arginina/Vitamina C liposomiale per 30 giorni migliora una serie di parametri relativi alle funzionalità fisiche dei soggetti affetti da Long-Covid senza nessun effetto collaterale.

In particolare, è stato riscontrato un miglioramento significativo dei parametri funzionali mediante l’uso di indici standard quali il test cardio-polmonare e il six minute walking test (6MWT), con conseguente beneficio su sintomi quali la fatigue e parametri come la tolleranza all’esercizio fisico.

“Sono sempre più numerosi gli studi che suggeriscono come la disfunzione endoteliale possa essere alla base delle manifestazioni sistemiche di Covid-19, sia nelle fasi acute che croniche”, sottolineano gli Autori nelle conclusioni. “Tuttavia, nonostante un gran numero di persone guarite dalla malattia presenti sintomi a lungo termine, finora nessuno studio clinico ha dimostrato l'utilità di trattamenti che mirano a regolare la funzione endoteliale. I nostri risultati suggeriscono che l'integrazione orale di L-arginina potrebbe migliorare la qualità della vita dei pazienti con long-Covid. A nostro avviso, la disfunzione endoteliale dovrebbe diventare uno degli obiettivi prioritari delle future terapie, sia in fase acuta che post-acuta. Ci auguriamo che la nostra ricerca aiuti ad alimentare il dibattito scientifico in questa direzione”

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