Covid-19, benefici di L-Arginina nei casi gravi

07 Ottobre 2021

Riduzione precoce del supporto respiratorio, decorso più favorevole della malattia e riduzione della durata dell'ospedalizzazione nei pazienti ricoverati in unità sub-intensiva affetti da Covid-19. Sono questi i principali risultati ottenuti da una ricerca tutta italiana, condotta in collaborazione tra l’Università Federico II di Napoli e l’Albert Einstein Univeristy di New York.

Lo studio, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, dimostra come l’aggiunta di L-arginina per via orale ad alto dosaggio (due flaconcini da 1,66g al giorno, forniti gratuitamente dall’azienda Farmaceutici Damor SpA) alla terapia standard in pazienti ricoverati in unità sub-intensiva per Covid-19 consente una riduzione più precoce dell’assistenza respiratoria (al decimo giorno di trattamento, nel gruppo trattato con L-arginina si riscontra un miglioramento in un numero di pazienti superiore del 60% rispetto al gruppo di controllo), e una marcata riduzione dei giorni di ospedalizzazione rispetto ai pazienti trattati con la sola terapia standard (p>0.0001).

 

 

Il lavoro, che nella sua analisi ad interim ha determinato l’arruolamento di 100 pazienti, è stato pubblicato sulla testata di libero accesso di The Lancet (EclinicalMedicine), che ha l’obiettivo di aiutare gli operatori sanitari in prima linea a risolvere le sfide della salute, ed è stato registrato sulla piattaforma internazionale ClinicaTrials.gov.

“Esistono prove concrete che la disfunzione endoteliale sia uno dei principali meccanismi alla base dello sviluppo della patologia grave da Covid-19”, affermano in una nota gli Autori. “Tuttavia, nessuno studio clinico aveva fino a oggi dimostrato che un intervento mirato a migliorare la funzione endoteliale potesse essere effettivamente utile a migliorare il decorso dei pazienti affetti da questa malattia, tanto che è stato necessario prevedere un’analisi ad interim dopo il completamento dei primi 100 pazienti arruolati per valutare l’esattezza del calcolo del numero dei pazienti da reclutare”.

L’Ospedale Cotugno di Napoli è stato il primo a somministrare L-arginina nei pazienti ricoverati per patologia da Covid-19. Oggi viene utilizzata in diversi ospedali italiani tra cui l’Irccs - San Raffaele di Roma, l’ospedale di Codogno, il presidio Columbus della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma. (n.m.)

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