Vitamina B6, gli scienziati si interrogano sul ruolo nella lotta a Covid-19

03 Marzo 2021

Vitamina B6 come possibile argine alla tempesta citochinica che caratterizza l’evoluzione del quadro clinico in pazienti colpiti da Covid-19. L’ipotesi viene suggerita su Frontiers in Nutrition da un gruppo di scienziati asiatici guidati dal giapponese Thanutchaporn Kumrungsee, che tracciano uno scenario plausibile sulla base di alcune evidenze in letteratura.

“Finora molta attenzione dei ricercatori si è concentrata sul ruolo di vitamina D e C e minerali quali zinco e magnesio nel rafforzare la risposta immune contro Covid-19” dicono gli Autori. “Mancano, però, dati sulla vitamina B6”.

La B6 è una vitamina idrosolubile che si trova in vari alimenti come pesce, cereali integrali e banane. Ne esistono sei isoforme e il piridossal 5′-fosfato è quella più attiva, agendo come cofattore in varie reazioni enzimatiche.

“Vi sono prove crescenti che la B6 eserciti un effetto protettivo contro malattie croniche come quelle cardiovascolari e il diabete sopprimendo infiammazione, stress ossidativo e stress carbonilico”, dice Kumrungsee. “Inoltre, la carenza di vitamina B6 si associa ad alterazione della funzione immunitaria e a maggiore suscettibilità alle infezioni virali. Alla luce di queste informazioni, è lecito ipotizzarne un ruolo nel migliorare la prognosi di Covid-19 e le sue complicanze”.

Gli Autori hanno così preso in esame i dati della letteratura in relazione a diversi ambiti clinici specifici. Sul fronte delle malattie cardiovascolari, i numeri a disposizione suggeriscono che stati di carenza espongono ad alto rischio di mortalità per cardiopatie. Per quanto concerne il diabete, il trial dimostrano che l'integrazione di vitamina B6 riduce l'incidenza della malattia e delle sue complicanze. Stati di carenza, infatti, si associano a disregolazione del rapporto insulina-glucagone, alterata tolleranza al glucosio e degenerazione delle cellule beta del pancreas. In caso di infezione respiratoria, poi, dati pre-clinici e clinici ne evidenziano un’azione antiossidante e antinfiammatoria nonché di potenziamento della funzione immunitaria grazie a incremento della produzione anticorpale e miglioramento della comunicazione tra citochine.

“Da tutto questo scaturisce l’ipotesi di un potenziale ruolo della B6 in caso di Covid-19 attraverso un’azione indiretta di controllo su alcune comorbilità quali cardiopatie, ipertensione e diabete. Ormai un numero crescente di evidenze suggerisce che l'integrazione di vitamina B6 può essere utile per i pazienti Covid-19 in stato di carenza e sono quantomai urgenti studi clinici per confermare questa ipotesi”.

Nicola Miglino

 

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