La nuova frontiera della medicina passa dalla micronutrizione

04 Novembre 2020

Si definisce micronutrizione e rappresenta un approccio mirato a integrare la medicina curativa con la quella preventiva, ponendo il microbiota intestinale al centro di un modello di salute per tutto l’organismo. A porne le basi, Christian Leclerc, fondatore del laboratorio PiLeJe nel 1990 e promotore, due anni dopo e in collaborazione con medici, farmacisti, biologi e nutrizionisti, della nascita dell'Istituto europeo di dietetica e micronutrizione (Iedm) di Parigi. Oggi è un diploma specialistico in diverse Università francesi, come pratica medica a sé stante, complementare alla medicina curativa convenzionale.

Di micronutrizione si è parlato nei giorni scorsi durante un incontro stampa promosso da Biocure, ramo italiano del gruppo francese PiLeJe. Un’occasione per ribadire il presupposto cardine della filosofia aziendale: nonostante l’abbondanza di cibo nelle società industrializzate, molte fasce della popolazione mostrano deficit nutrizionali.

“A forza d’industrializzare l’alimentazione, di usare e abusare di piatti già pronti, il contenuto delle nostre pietanze è fortemente squilibrato”, si legge in una nota aziendale. “Ricco di alcuni nutrienti, come grassi e zuccheri, è povero invece di altri componenti essenziali quali vitamine e i minerali, indispensabili per le nostre cellule. La micronutrizione è la disciplina che si occupa dei micronutrienti e di come sono utilizzati dall'organismo. Essa ha lo scopo di rilevare deficit o squilibri, correggerli modificando la dieta e, se necessario, di ricorrere a una integrazione appropriata con un approccio del tutto personalizzato, considerato che il fabbisogno varia da individuo a individuo”.

Prendiamo il caso della carenza di ferro: la micronutrizione mira ad agire prima che sia comprovata, correggendo ogni sospetto di deficit con un cambiamento nell’alimentazione e, se necessario, con un'integrazione di ferro a dosi inferiori a quelle che si ritrovano nei farmaci. Altro esempio, la vitamina D, il cui deficit può essere corretto con alimentazione e raccomandazioni adeguate e, se necessario, mediante un'integrazione micronutrizionale, o la carenza di magnesio, spesso correlata all’assunzione di alcuni farmaci (diuretici, inibitori di pompa protonica o estro-progestinici) il cui impiego andrebbe accompagnato da un'adeguata gestione micronutrizionale.

Così Alessandro Colombo, Managing director di Biocure-gruppo PiLeJe: “PiLeJe ha adottato questo approccio scientifico per sviluppare una ampia gamma di integratori alimentari mirati che hanno l’obiettivo di ripristinare il corretto livello di micronutrienti e probiotici. Iedm e PiLeJe investono molte risorse nella formazione dei professionisti della salute come farmacisti, medici e nutrizionisti sui principi e la applicazione pratica della micronutrizione nella loro pratica quotidiana: anche noi di Biocure-gruppo PiLeJe facciamo della formazione continua e approfondita sulla micronutrizione il nostro elemento distintivo. L’obiettivo è sempre lo stesso: grazie a un approccio personalizzato sui pazienti, mantenere la salute e la migliore qualità della vita delle persone, agendo sulle cause e non sui sintomi”.

 

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