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Graziella Cappelletti
Docente di Anatomia umana
Università degli Studi, Milano
Molti lavori negli ultimi anni stanno mettendo in correlazione i livelli di vitamina D con disfunzioni del sistema nervoso centrale. Pe la prima volta si è cercato, in cervelli di pazienti parkinsoniani analizzati post-mortem, di mettere in luce sia i livelli di distribuzione dell’enzima che attiva la vitamina D sia la presenza del recettore della stessa attivata. Si è visto che i livelli di enzima sono estremamente alti negli astrociti, ovvero le cellule che catturano la vitamina D dal sangue e la passano ai neuroni, mentre nei neuroni a valle sono molto alti i livelli di recettore della vitamina D attivata. Una sorta di meccanismo compensatorio: il paziente sfrutta tutte le risorse che ha per attivare quella poca vitamina D rimasta in circolo, ottimizzandone poi la macchina recettoriale. Ulteriori studi sono necessari in questa direzione ma sembra un utile suggerimento a un’integrazione con vitamina D, importante per aiutare questi pazienti a compensarne i deficit.