Tossinfezioni alimentari da batteri: cresce la resistenza agli antibiotici

04 Marzo 2020

In Europa, Salmonella e Campylobacter, due tra i batteri maggiormente responsabili di infezioni trasmesse dagli alimenti, stanno diventando sempre più resistenti alla ciprofloxacina, l’antibiotico più comunemente utilizzato in questi casi.

L’allarme arriva dall’ultimo rapporto sull’antibiotico-resistenza pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

I dati mostrano che un’ampia percentuale di ceppi di Salmonella si sta rivelando multiresistente. Nell'uomo, la resistenza alla ciprofloxacina è piuttosto diffusa, in particolare per alcuni tipi di Salmonella, e in crescita: 1,7% nel 2016, 4,6% nel 2018. Lo stesso Campylobacter rivela percentuali molto alte di resistenza alla ciprofloxacina in 16 paesi su 19.

Fortunatamente, rimane bassa la resistenza di Salmonella alla combinazione fluorochinoloni/cefalosporine di terza generazione e di Campylobacter a quella fluorochinoloni/macrolidi.

Cominciano a comparire, poi, preoccupanti casi di infezioni umane da Salmonella resistenti a carbapenemi, ultima possibile linea di trattamento.

 “Il modo più efficace per prevenire la diffusione di ceppi batterici resistenti ai carbapenemi è quello di migliorare le procedure di controllo”, sottolinea Mike Catchpole, direttore scientifico dell’Ecdc. “Stiamo lavorando con gli Stati membri dell’Ue e con l’Efsa per migliorare la diagnosi precoce e il monitoraggio, nel tentativo di combattere la minaccia persistente di infezioni zoonotiche resistenti agli antibiotici».

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