Insetti a tavola, primo ok dall’Efsa. Gli italiani, però, non sembrano pronti

27 Gennaio 2021

Via libera da parte dell’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) ai primi prodotti commestibili a base di insetti. Toccherà ora alla Commissione europea autorizzarne la commercializzazione e ai singoli Paesi membri definirne tempi e modalità. La svolta nelle scorse settimane quando, per la prima volta dal 2018, anno in cui è entrato in vigore il nuovo regolamento sui novel food, l’Efsa ha pubblicato il suo giudizio su profilo tossicologico, rischio di allergie, processo di allevamento e trasformazione delle larve essiccate di Tenebrio molitor detta anche “larva della farina”, dopo richiesta di un’azienda francese.

Potranno essere consumate in totale sicurezza, come snack o come ingrediente di preparati per biscotti, barrette proteiche e pasta. Si tratta di alimenti ricchi di proteine, grassi e fibre, in particolare chitina, componente dell’esocheletro. Gli studi di tossicità non rilevano problemi di sicurezza. Da tenere d’occhio, invece, il rischio di reazioni allergiche alle proteine ​​delle larve o di cross-reattività in soggetti con allergia ai crostacei o agli acari della polvere, piuttosto che a contaminanti presenti nei mangimi per insetti, come, per esempio, il glutine.

Attualmente l'Efsa sta valutando una decina di domande sugli insetti come alimenti. A spingere verso il consumo è da qualche anno la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) forte del fatto che nel mondo già quasi 2 mila specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone.

Secondo Mario Mazzocchi, esperto di statistica economica e docente presso l'Università di Bologna "Ci sono chiari vantaggi ambientali ed economici nel sostituire le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra. L'abbassamento di costi e prezzi potrebbe migliorare la disponibilità di alimenti, mentre la nuova domanda creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti".

Ma gli italiani sono pronti a questa nuova abitudine alimentare? Secondo una recente ricerca Coldiretti/Ixe’ mica tanto: poco più di un italiano su due considera gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non porterebbe mai a tavola la “larva della farina” essiccata.

“ In giro per il mondo – rileva la Coldiretti – si possono trovare molti esempi che vanno dalla pasta all’uovo artigianale ai grilli ai millepiedi cinesi arrostiti al forno per renderli croccanti e poi affumicati, dalle tarantole arrostite senza conservanti né coloranti dal Laos ai vermi giganti della farina dalla Tailandia che sono arrostiti e dicono che abbiano un gusto simile alle patatine con un leggero aroma di pollo. Ma ci sono anche il baco da seta all’americana, la vera “star” degli insetti commestibili, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine fino agli “aperinsetti”: vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino “made in Belgio”, magari da mandare giù con un sorso di Vodka con bachi da seta. E, per i palati più temerari, anche gli scorpioni dorati dalla Cina e neri dalla Thailandia, scarabei consigliati come aperitivo servito in spiedini, anch’essi thailandesi. Vastissima la scelta di grilli, da quelli al curry e cocco a quelli piccanti al gusto barbecue, fino a quelli al peperoncino dolce, tutti made in Thailandia”.

Nicola Miglino

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…