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Impiego di nutraceutici e probiotici in caso di rinite allergica

21 Aprile 2021

Le opzioni di trattamento convenzionali della rinite allergica includono antistaminici, corticosteroidi e decongestionanti, ma molti sono gli integratori alimentari, di facile accesso e dai costi relativamente bassi, utilizzati per contrastare starnuti, rinorrea, congestione e prurito nasale.

I polifenoli della mela, per esempio, hanno un’azione antiossidante comune a tutti i polifenoli, ma studi preclinici ne hanno messo in evidenza i suoi effetti antiallergici, principalmente attraverso la capacità di inibire il rilascio di istamina da mastociti e basofili.

Nel 2006 uno studio di quattro settimane ha valutato una bevanda contenente polifenoli della mela (50-200 mg/die) sui sintomi clinici di pazienti con rinite allergica persistente, notando miglioramenti significativi nei sintomi e nei segni nasali, in particolare attacchi di starnuti, secrezione nasale e gonfiore dei turbinati nasali. 

Nello stesso anno, un’analisi condotta con 500 mg di polifenoli di mela prima e durante la stagione dei pollini ha supportato ulteriormente questi risultati. 

Anche il metilsulfonilmetano viene impiegato in quest’ambito terapeutico, in virtù delle sue proprietà antinfiammatorie convalidate in studi sia in vitro che in vivo, ma le ricerche cliniche relative alla sua efficacia per la rinite allergica sono limitate. Un’analisi osservazionale multicentrica ha dimostrato che l'uso di 2,6 g/die per un mese riduce significativamente i sintomi della rinite allergica stagionale, mentre uno studio clinico del 2018 ha evidenziato come una dose giornaliera di 3 g per due settimane sembri ancora più efficace nell’ alleviare i sintomi della rinite e l'ostruzione nasale. Questo composto è ben tollerato a dosaggi fino a 4 g/die negli adulti, con pochi effetti avversi segnalati. 

La stessa spirulina inibisce il rilascio di istamina dai mastociti e abbassa i livelli di citochina Il-4, ma vi è estrema scarsità di studi clinici sull'uomo. Il più ampio è un trial di sei mesi che ha associato al consumo giornaliero di compresse di spirulina un miglioramento sia dei sintomi che dei segni della rinite allergica, con feedback positivo ricevuto dai pazienti riguardo all'efficacia percepita e alla soddisfazione del trattamento.

L'aggiunta di Bacillus claussi al trattamento con antistaminici ha dimostrato di ridurre significativamente gli eosinofili nasali e la necessità di antistaminici nei bambini. Tra i bifidobatteri, uno studio clinico esplorativo del 2013 ha dimostrato che il probiotico B. lactis Ncc2818 abbassa significativamente i punteggi dei sintomi nasali, i livelli di Il-5 e Il-13, nonché le percentuali di basofili che esprimono Cd63 attivati ​​in pazienti con rinite allergica stagionale. Molti sono gli studi relativi all'uso dei ceppi di Lactobacillus condotti negli ultimi anni e tanti quelli che hanno dato esiti positivi.

L'uso di L. johnsonii Em1 in combinazione con levocetirizina si è dimostrato più efficace del solo antistaminico nell'alleviare i sintomi nei bambini e questo miglioramento è continuato per almeno tre mesi dopo la sospensione del probiotico. Nel 2004, L. paracasei-33 (LP-33) utilizzato per sette settimane ha prodotto un significativo miglioramento della qualità della vita e sintomi oculari nei pazienti sensibili al polline delle graminacee, che stavano usando un antistaminico per via orale (loratadina), mentre il L. paracasei ceppo KW3110 sembra migliorare il controllo della rinite nei pazienti allergici al polline di cedro.

In un altro studio, il consumo per quattro settimane di latte fermentato con L. paracasei ST11 ha determinato una congestione nasale significativamente più bassa e inferiori livelli di Il-5 e IgG4 specifico per gli allergeni nei pazienti sensibili ai pollini delle graminacee.

Anche L. plantarum LP14 assunto quotidianamente per sei settimane migliora significativamente i sintomi oculari e induce l'espressione genica delle citochine di tipo Th1. Allo stesso modo, il consumo di L. plantarum YIT 0132 migliora anche significativamente i sintomi, la qualità della vita e riduce gli eosinofili nei pazienti con pollinosi del cedro giapponese.

Infine, un trial di buona qualità ha dimostrato che L. salivarius PM-A0006, assunto per dodici settimane, riduce significativamente i sintomi della rinite allergica e l'uso di farmaci nei bambini con rinite allergica perenne.

Nonostante questi risultati positivi, esistono diversi studi correlati al Lactobacillus che non hanno mostrato risultati statisticamente significativi e va ricordato che gli integratori probiotici presenti sul mercato consistono tipicamente in una combinazione di due o più generi o ceppi batterici, il che rende più complessa una valutazione ceppo-specifica dei risultati.

Anche le formule combinate possono essere utili e hanno dato prova di efficacia oltre a complessi probiotici particolarmente specifici, una miscela di vitamina D3, quercetina e Perilla frutescens, nonché la combinazione di vitamina D 3 e L. reuteri. 

Silvia Ambrogio

 

Bibliografia

  • Health supplements for allergic rhinitis: a mixed-methods systematic review. Complementary Therapies in Medicine17 May 2020, Volume 51.
  • Herbal medicines for the treatment of allergic rhinitis: a systematic review. Annals of Allergy, Asthma & ImmunologyDecember 2007Volume 99, Issue 6Pages 483-495.
  • Evaluating the impacts of methylsulfonylmethane on allergic rhinitis after a standard allergen challenge: randomized double-blind exploratory study. Jmir Res Protoc, 7 (11) (2018), p. e11139.

 

  • Clinical effects of apple polyphenols on persistent allergic rhinitis: a randomized double-blind placebo-controlled parallel arm study. J Investig Allergol Clin Immunol, 16 (2006), pp. 283-289.
  • Bacillus clausii effects in children with allergic rhinitis. Allergy, 60 (5) (2005), pp. 702-703.
  • Immune-modulatory effect of probiotic Bifidobacterium lactis NCC2818 in individuals suffering from seasonal allergic rhinitis to grass pollen: an exploratory, randomized, placebo-controlled clinical trial. Eur J Clin Nutr, 67 (2) (2013), pp. 161-167, 10.1038/ejcn.2012.197.

 

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