“Nei modelli animali, il digiuno ciclico o le diete mima-digiuno hanno dimostrato di potenziare l'attività dei trattamenti farmacologici, modulando il metabolismo sistemico e potenziando l'immunità antitumorale”, sottolinea Verneri. “Noi abbiamo puntato a valutare sicurezza, fattibilità, effetti metabolici e immunomodulatori di questo approccio in pazienti affetti da diverse forme tumorali e già in trattamento farmacologico”.
I ricercatori hanno sottoposto 101 partecipanti a una forte restrizione calorica per una media di quattro cicli di 5 giorni ciascuno, interrotti da 16-23 giorni di ripristino delle calorie perdute, anche per recuperare il peso. Il ciclo di mima-digiuno prevedeva un massimo di 600 calorie il giorno 1 e fino a 300 calorie nei giorni 2-5.
I risultati complessivi hanno evidenziato una riduzione dei livelli di glicemia del 18,6%, di insulinemia del 50,7% e di Igf-1 (Insuline-like growth factor-1) del 30,3%, con un aumento dei chetoni urinari da una media di 0,18 mg/dl a 59.9 mg/dl mg/dl, indipendentemente dal tipo di cancro, dal suo stadio e dal trattamento in corso. Insulina e glucosio sono stati monitorati in quanto ritenuti fattori in grado di promuovere la crescita tumorale.
In 38 pazienti è stata effettuata anche una valutazione dell’impatto della mima-digiuno su popolazioni cellulari specifiche del sistema immunitario evidenziando come, dopo il ciclo di 5 giorni, si registrasse un calo significativo di globuli bianchi specifici chiamati cellule mieloidi, associate a immunodepressione, e un aumento di cellule T citotossiche, efficaci nell’eliminare le cellule tumorali. Entrambi questi cambiamenti erano indipendenti dal trattamento antitumorale in atto. I ricercatori si sono quindi concentrati su un sottogruppo di 13 donne con ca mammario triplo negativo avanzato in chemioterapia (ChT) e sottoposte a mima-digiuno, confrontando i cambiamenti immunitari con quelli di altre 13 pazienti sottoposte solo a ChT. Anche in questo caso, il trattamento combinato, a differenza di quello solo con chemioterapia, ha determinato un calo delle cellule mieloidi immunosoppressive e aumento delle cellule T CD8+ attivate a effetto citotossico.
Lo studio ha anche riportato un'analisi ad interim delle risposte immunitarie alla mima-digiuno in 22 donne con ca mammario in fase iniziale in attesa di intervento chirurgico. Le pazienti hanno iniziato il ciclo 12-15 giorni prima della chirurgia. Di nuovo, gli esiti sono stati diminuzione di glicemia, insulinemia e Igf-1, insieme a cambiamenti immunitari significativi, che indicavano l'attivazione di un ambiente antitumorale.
“I nostri risultati indicano che la forte restrizione calorica è ben tollerata e determina notevoli cambiamenti metabolici nei pazienti oncologici in trattamento, rimodellando anche il profilo immunitario del soggetto a favore di un ambiente di contrasto al tumore”, commenta Vernieri. “A questo punto, ci sono le basi per avviare studi clinici di fase II/III volti a investigare l'efficacia antitumorale di un approccio in combinato chemio/mima-digiuno”.
Nicola Miglino