Vitamina C efficace nel migliorare la densità ossea

31 Marzo 2021

La salute delle ossa dipende anche dalla vitamina C. A confermarlo, una review appena pubblicata su Nutrients e condotta da un gruppo di ricerca di Pavia. Prima firma, Mariangela Rondanelli, endocrinologa e docente di Scienze e tecniche dietetiche all’Università di Pavia.

“Nei modelli animali si è dimostrato come l’Acido ascorbico sia un co-fattore essenziale per l’idrossilazione della prolina nella sintesi del collagene”, sottolineano gli Autori. “Per quanto riguarda l’uomo, invece, non ci sono ancora evidenze precise sul ruolo nel mantenimento della salute delle ossa. Da qui la nostra decisione di operare una revisione dei dati oggi disponibili in letteratura sulla correlazione tra densità minerale ossea, assunzione di Acido ascorbico con la dieta e suoi livelli ematici ed efficacia della supplementazione”.

La dose giornaliera raccomandata di Acido ascorbico (Aa) negli adulti è pari a 90 mg per gli uomini e 75 mg nelle donne; 15–65 mg nei bambini in funzione dell’età. Quantità maggiori sono suggerite in gravidanza, durante l'allattamento e nei fumatori. L'apporto alimentare medio nell’adulto corrisponde a un livello plasmatico di circa 40-60 µM. Si parla di carenza, per livelli plasmatici inferiori a 11 µmol/L.

La review ha preso in esame 25 studi, di cui 15 sul legame tra assunzione con la dieta di Aa e densità minerale ossea (Bmd).  Otto di questi hanno dimostrato una correlazione positiva su un totale di circa 10 mila donne in menopausa e un effetto sinergico significativo tra intake di Aa e terapia ormonale sostitutiva concomitante. Questi dati sono stati confermati anche negli altri studi (14.566 soggetti), su fasce d’età differenti, a partire dall’adolescenza, maschi compresi.

Anche i quattro studi che hanno preso in esame il rapporto tra concentrazione ematica di Aa e Bmd (n= 337 pazienti), confermano una corrispondenza positiva e, in un caso, si è anche evidenziata una correlazione lineare tra Aa sierica e rischio di frattura, significativamente ridotto nei soggetti con valori di Acido ascorbico più elevati.

Per quanto riguarda gli studi sull'integrazione, ne sono stati presi in esame sei (n=2.671), di cui solo uno in cui la supplementazione era esclusivamente con Aa, mentre gli altri prendevano in esame un mix di Aa e vitamina E.

Nel primo, sono state coinvolte 994 donne in postmenopausa (età media, 72 anni), di cui 277 hanno ricevuto regolare integrazione, con un'assunzione giornaliera compresa tra 100 e 5.000 mg (dose media, 745 mg) per un periodo medio di 12,4 anni. Dopo aggiustamento di diversi fattori confondenti, i valori di Bmd per diafisi femorale, collo del femore e anca sono risultati circa il 3% più alti tra coloro che avevano ricevuto integrazione.

Gli altri quattro studi in cui i pazienti hanno assunto Aa (500-1000 mg/die) insieme alla vitamina E hanno confermato un'attività positiva sulla salute delle ossa valutata con indicatori quali Bdm, vitamina D e telopeptide, marcatore di turnover osseo.

“I risultati della nostra revisione suggeriscono che è bene prestare molta attenzione alla correlazione tra apporto dietetico di Aa e metabolismo osseo”, concludono gli Autori. “Una correlazione, comunque, complessa, in quanto potenzialmente influenzata dalla presenza di altri fattori, quali fumo di sigaretta, terapia ormonale estrogenica e assunzione di calcio con la dieta”.

Nicola Miglino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Racconto

The aim of this narrative review was to consider state of the art on correlation between BMD and AA dietary intake and AA blood levels and on the effectiveness of AA supplement in humans. Specifically, 15 studies have been published in the literature on the correlation between AA intake and bone mineral density: eight studies that demonstrated the correlation between AA dietary intake and BMD in menopausal women (in total 9664 menopausal women). In only one study was there no association observed between total AA intake and BMD by DXA. However, there was a significant interaction between the effects of total AA intake and the use of hormone therapy, given that the benefits of this therapy on BMD were greater in women with the highest vitamin intake. Even in premenopausal women the data was confirmed: the two studies that evaluated the correlation (1056 women), demonstrated significance. Finally, the two studies (13,516 subjects) that considered the correlation between AA intake and BMD in different age groups starting from adolescence identified an independent positive association between dietary intake of AA (calculated by 24-h recall, but without investigating the possible use of supplements) and BMD of the proximal femur (measured by DXA) in premenopausal women, and a non-linear association between dietary intake of AA and self-reported fractures in men (with the lowest prevalence of fractures for an intake of approximately 200 mg/day, and higher prevalence values for intakes of both less than 100 and greater than 250 mg/day)

Considering the studies that evaluated the blood concentration of AA and the BMD,

Regarding the studies that evaluated supplementation, there are 6 (2671 subjects), of which only one was carried out with supplementation exclusively of AA, while in the others the supplementation considered a set of antioxidants (AA and vitamin E)

In the study that evaluated supplementation with AA alone, 994 postmenopausal women (50–98 years of age, sample mean 72 years) were recruited, of which 277 regularly took these supplements, with a daily intake between 100 and 5000 mg (average dose of AA equal to 745 mg) for an average period of 12.4 years. After adjusting the data for age, BMI and total calcium intake, BMD values in the radial shaft, femoral neck and total hip were found to be approximately 3% higher in women who took supplements. The other four studies in which patients took AA (range 500–1000 mg/day) together with vitamin E confirmed significant positive activity on bone health demonstrated by evaluating BMD values in three studies (in total 1118 patients), in one study the increase of vitamin D (13 patients), and in one study the activity of telopeptide (546 patients).

 

 

Given the results of this narrative review, it is worth paying attention to the advantageous impact of a proper AA intake in the diet on bone metabolism because it is plausible to date the existence of a positive association between dietary intake of AA and bone mineral density. This association however, appears complex, as it can be influenced by the interaction with other factors, such as cigarette smoking, menopausal estrogen hormone therapy and dietary calcium intake. Considering studies on AA blood concentration and BMD, there are four (337 patients) that confirm positive correlation. Regarding studies on supplementation, there were 6 (2671 subjects), of which one was carried out with AA supplementation exclusively in 994 postmenopausal women with a daily average dose of 745 mg (average period: 12.4 years). BMD values were found to be approximately 3% higher in women who took supplements.

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