Uno studio pre-clinico pubblicato sul British journal of pharmacology evidenzia la capacità dell’erucina, principio attivo della rucola, nel rilasciare solfuro di idrogeno con potere vasodilatatatorio. La ricerca ha un’importante valenza nutraceutica giacché la rucola, a differenza di altre crucifere si mangia cruda e questo preserva la conservazione dell’enzima mirosinasi responsabile della trasformazione della glucoerucina in erucina. Videointervista ad Alma Martelli, Dipartimento di Farmacia, Università di Pisa.

Una dieta a base di cibo da fast food, dolci e carni lavorate aumenta il rischio di depressione: lo sostiene un team di ricercatori della Manchester Metropolitan University che ha rilevato come seguire questo tipo di dieta, ricca di alimenti noti per promuovere l'infiammazione (come quelli ricchi di colesterolo, grassi saturi e carboidrati) aumenta del 40% circa la probabilità di sviluppare depressione. Lo studio è stato pubblicato su Clinical nutrion.

Il tè è una delle bevande più consumate al mondo e forse anche quella che è stata e continua a essere sotto la lente di osservazione da parte della comunità scientifica. Il tè verde contiene una serie di composti chimici, tra cui le catechine, la caffeina, la teanina e le teaflavine che possono influire sulla funzione cerebrale e che potrebbero essere utili per il trattamento della degenerazione neuronale in futuro. Facciamo intanto il punto su ciò che è noto oggi.

Un’integrazione con vitamina D non aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 nei soggetti a rischio. Questi i risultati dello studio D2d (Vitamin D and type 2 diabetes study), condotto dal National institute of diabetes and digestive and kidney diseases afferente agli Nih, appena pubblicati sul New England journal of medicine e presentati al 79.mo congresso Ada (American diabetes association) a San Francisco.

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