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Fibre alimentari: ruolo nella gestione di depressione e ansia

16 Luglio 2024

Prove sempre più evidenti suggeriscono un potenziale ruolo delle fibre alimentari nei disturbi dell'umore, così come sta emergendo che l’asse microbiota-intestino-cervello è sempre più implicato nella fisiopatologia della depressione e dell’ansia.

Le fibre fermentabili, in particolare quelle con proprietà prebiotiche (per esempio, fruttani, Gos), aumentano l'abbondanza di Bifidobacterium e Lactobacillus, taxa che hanno presunte proprietà antidepressive e ansiolitiche, rispetto ai controlli. Questi taxa producono anche neurotrasmettitori, neuropeptidi e neuromodulatori (per esempio, acido γ-aminobutirrico, serotonina, fattore neurotrofico derivato dal cervello) che possono influenzare l’umore.  Ciò può essere attribuito agli Scfa, prodotti attraverso la degradazione delle fibre fermentabili da parte del microbiota.

Il potenziale ruolo delle fibre alimentari sulla depressione e sull’ansia è stato valutato sia in studi osservazionali che in studi randomizzati e controllati. I risultati di quelli osservazionali, hanno mostrato risultati contrastanti per l'associazione tra un maggiore apporto di fibre alimentari totali, inclusi diversi tipi o fonti (per esempio, fibre solubili e insolubili o fibre di frutta e verdura), e depressione e/o ansia. Una metanalisi di questi studi osservazionali, ha mostrato che una maggiore assunzione di fibre si associava a minori probabilità di esiti depressivi.

Il numero di studi randomizzati condotti fino ad oggi è limitato e ha valutato principalmente gli effetti delle fibre fermentabili, ottenendo risultati incoerenti. Pochi mesi fa, invece, è stata pubblicata la prima revisione sistematica della letteratura e metanalisi, che fornisce una panoramica esaustiva delle prove sul ruolo dell’assunzione di fibre alimentari. Questo studio ha mostrato un’associazione benefica, ma modesta, tra l’assunzione totale di fibre e gli esiti depressivi e ansiosi negli studi osservazionali.

D’altra parte, i risultati degli studi randomizzati non hanno mostrato un effetto benefico complessivo dell’integrazione di fibre sul miglioramento dei sintomi depressivi o di ansia rispetto al placebo in una popolazione generalmente sana, sebbene possa esserci un potenziale ruolo per il Gos nel migliorare i sintomi di ansia.

L’analisi dei sottogruppi per tipo di fibra, infatti, ha mostrato che l’integrazione di Gos, ma non di fruttani, era efficace nel migliorare i sintomi di ansia, rispetto al placebo. Ciò potrebbe essere dovuto al maggiore potenziale del Gos nell'aumentare la conta fecale dei bifidobatteri e nell'influenzare i percorsi biochimici alla base dell'ansia (per esempio, l'espressione del fattore neurotropico derivato dal cervello e la segnalazione del recettore N -metil- D -aspartato) rispetto al Fos, come dimostrato in un precedente studio.

Da sottolineare che negli studi di intervento tutte le fibre sono state somministrate attraverso un’integrazione piuttosto che una modifica dell’intera dieta e quando si considera l’intervento con fibre per migliorare gli esiti depressivi o ansiosi, la modifica dell’intera dieta può essere più vantaggiosa rispetto all’integrazione di una singola fibra.

Questo perché la modificazione dell’intera dieta può produrre una gamma più ampia di effetti sul microbiota intestinale e sui suoi metaboliti, che di conseguenza potrebbero esercitare un’influenza più forte sugli esiti depressivi o ansiosi.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Fiber intake and fiber intervention in depression and anxiety: a systematic review and meta-analysis of observational studies and randomized controlled trials. Nutr Rev. 2023 Nov 25
  • Prebiotics and probiotics for depression and anxiety: a systematic review and meta-analysis of controlled clinical trials. Neurosci Biobehav Rev. 2019; 102:13–23.

 

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