Nicotinamide riboside migliora funzione mitocondriale e microbiota intestinale

20 Febbraio 2023

Una potenziale opzione terapeutica in caso di disfunzione mitocondriale. Così viene definita la somministrazione di Nicotinamide riboside (Nr) in un recente studio condotto dall'Università di Helsinki, pubblicato su Science advances.

Come noto, la Nicotinamide riboside è un componente, insieme a niacina e nicotinammide, della vitamina B3, detta anche niacina o vitamina PP. Di fatto, parliamo di un precursore del Nicotinammide adenina dinucleotide (Nad+), cofattore metabolico cellulare di vitale importanza nelle reazioni di ossido-riduzione.

"I precursori di Nad+ sono attualmente al centro di molte ricerche in tutto il mondo”, sottolinea Eija Pirinen, coordinatore dello studio. “È stato scoperto, infatti, che Nr migliora la funzione mitocondriale e allevia la sindrome metabolica e l'obesità nei roditori. Tuttavia, non è chiaro se la stessa cosa accada nell’uomo. Il nostro studio ha dimostrato, per la prima volta nell’uomo, gli effetti benefici dell'integrazione a lungo termine di Nr sul metabolismo Nad+, in particolare sui mitocondri muscolari e sul microbiota intestinale”.

Nella ricerca, venti coppie di gemelli monozigoti con Bmi differenti sono state integrate con una dose crescente di Nr (da 250 a 1.000 mg/die) per cinque mesi.

Dai gemelli, prima e dopo l'integrazione di Nr, sono stati raccolti campioni di sangue, tessuto muscolare e adiposo e feci. Sono stati così valutati la presenza di metaboliti di Nad+ nel sangue, la quantità di mitocondri nei tessuti e la composizione del microbiota nelle feci.

I risultati indicano un aumento della biogenesi mitocondriale nel muscolo dopo supplementazione, ma non nel tessuto adiposo. Non solo. Si è visto che Nr influisce su diverse funzioni del tessuto muscolare, favorisce la differenziazione delle cellule staminali muscolari e modifica l'espressione genica modulando la metilazione del Dna. In linea con i precedenti studi, poi, l’assunzione di Nr si è dimostrata in grado migliorare la composizione del microbiota intestinale, favorendo la presenza di specie ad azione antinfiammatoria. Tutti questi risultati si sono ottenuti a prescindere dai valori del Bmi, quindi indipendentemente dal peso corporeo dei partecipanti.

“Sulla base di questi risultati, l'integrazione di Nr sembra essere un'opzione promettente da studiare nelle malattie caratterizzate da disbiosi/disfunzione mitocondriale muscolare, come, per esempio, in caso di sarcopenia”, concludono gli Autori. “La somministrazione a lungo termine dovrebbe essere ulteriormente studiata, in pazienti, però, accuratamente selezionati, poiché è stato riscontrato che Nr può compromettere la sensibilità all'insulina. Questo è un significativo passo avanti nello sviluppo di forme di vitamina B3 per uso terapeutico”.

Nicola Miglino

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