Alcol, in Italia 3,5 milioni di binge drinker: 750 mila già con danno non intercettato

28 Aprile 2023

Ricorderete, non più tardi di qualche mese fa, le polemiche, anche tra scienziati, sulla decisione dell’Irlanda di inserire nell’etichetta degli alcolici gli avvertimenti sui danni alla salute. A conferma, però, dei pericoli fin troppo sottaciuti, arrivano i dati sui consumi di alcol in Italia presentati lo scorso 19 aprile dall’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in occasione dell’Alcohol prevention day.

Nel 2021, 7,7 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (20% uomini, 8,7% donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Tre milioni e mezzo di persone hanno bevuto per ubriacarsi e 750 mila sono stati coloro che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale.

“I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione di ritorno ai livelli pre-pandemia Covid-19, anche se cresce l’esposizione al rischio da parte delle donne, tanto giovanissime, quanto anziane”, afferma Emanuele Scafato, direttore dell’Ona-Iss. “Al fine di delineare la roadmap di una prevenzione nazionale ma anche mirata, il più efficace possibile, è necessario intercettare tutti i consumatori a rischio, a sostegno oltretutto degli obiettivi delle strategie europee e globali”.

Il quadro dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia (20 milioni gli uomini e 16 le donne) è ricco di dettagli. Dieci milioni e mezzo di italiani sopra i 18 anni hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani, le donne e gli anziani. Spiccano i 3,5 milioni di binge drinker, soprattutto maschi di tutte le età (83 mila sono minori). Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche in necessità di trattamento sono stati 750 mila di cui solo l’8,5% è stato intercettato.

La situazione negli ospedali, infine, testimonia quanto descritto finora. Nel 2021, si sono registrati 35.307 accessi ai Pronto soccorso, di cui il 10 % circa richiesto da minori (ragazze in proporzione doppia rispetto ai coetanei), e 45.270 dimissioni ospedaliere, causati entrambi dall’alcol, segnando in un anno un incremento, rispettivamente, del 20,2% e del 4,2%.

Nicola Miglino

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