Kit mima-digiuno, censurato lo spot televisivo

03 Settembre 2019

Censura del giurì dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria (Iap) agli spot televisivi di ProLon, il kit della dieta mima-digiuno. In particolare, due i passaggi contestati. Il primo, sull’unicità del programma e, il secondo, sull’assenza di indicazioni chiare sul fatto che il kit non sia adatto a tutte le persone.

Nello spot si afferma che ProLon è “l’unico programma alimentare che grazie al protocollo brevettato della dieta mima digiuno attiva un processo di rinnovamento e rigenerazione cellulare, che aiuta il tuo corpo a ritrovare il benessere da dentro”. E prosegue spiegando come test clinici abbiano dimostrato che “ProLon aiuta a ristabilire i normali livelli di colesterolo, pressione, glucosio, trigliceridi e grasso addominale”.

 

 

La disputa nasce lo scorso giugno quando il Comitato di controllo dell’Iap, per voce del consulente scientifico Andrea Poli, chiedeva la sospensione dei messaggi, in quanto tendenti a far ritenere il regime alimentare proposto adatto a tutti e idoneo a ripristinare in cinque giorni i parametri alterati, tralasciando i potenziali effetti negativi.

A tale richiesta, seguiva la posizione delle aziende interessate, L-Nutra Italia e Selective Brands, secondo cui il messaggio “è stato studiato per essere precauzionale e nel testo sono state inserite molteplici espressioni a questo scopo, quali “a volte”, “attiva”, “aiuta” e che nello stesso è suggerito un consulto con il nutrizionista. Inoltre, nello spot è inserita una comunicazione relativa all’età di chi può sottoporsi al programma alimentare.

Alla fine della disputa, il giurì ha riconosciuto non trattarsi di pubblicità ingannevole, ma deliberando che la comunicazione deve essere corretta in alcuni punti per evitare il rischio di diventarlo.

“Posto infatti che” conclude il giurì, “gli studi scientifici prodotti a supporto dei vanti reclamizzati sono di ottimo livello, si deve però osservare che la comunicazione commerciale contestata per alcuni aspetti enfatizzi impropriamente i risultati ottenuti dei trial clinici e per altri versi attribuisca al prodotto reclamizzato caratteristiche ulteriori che non sono affatto dimostrate. In particolare, nulla nella documentazione allegata fa emergere che il prodotto in questione sia “unico” nel suo settore merceologico. È anche da osservare che le variazioni positive di specifici marcatori biomedici ottenute dopo cinque giorni di trattamento si riscontrano solo in soggetti che in partenza presentavano parametri notevolmente alterati, mentre rispetto ad altri soggetti l’effetto riscontrato è nullo. Al contrario, la comunicazione commerciale contestata è confezionata in modo da far credere che il trattamento reclamizzato, produca, o possa aiutare a produrre effetti benefici per tutti, con la sola esclusione, peraltro non troppo sottolineata, dei soggetti di età inferiore ai 18 anni e non superiore ai 70, in modo da suggerirne il consumo universale. Il che non è provato e quindi deve ritenersi, allo stato degli atti, decettivo”.

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…