Il mito del superfood: indagine tedesca svela il vissuto del consumatore medio

13 Gennaio 2021

Sono la moda del momento, con un mercato in crescita continua. Intorno ai cosiddetti superfood continua ad aleggiare un mito di salute e benessere legato all’alto contenuto di vitamine, minerali e fibre che ne disegna il quadro di un prodotto benefico e scevro da rischi. A indagare il percepito del consumatore ci ha pensato l’Istituto per la valutazione del rischio tedesco, il BfR che ha da poco reso noti i risultati di un’indagine condotta la scorsa estate tra 1.000 cittadini tedeschi, nata proprio con l’obiettivo di sondare la percezione che in Germania le persone comuni hanno di tutto ciò che ruota intorno al termine superfood.

Innanzitutto, il termine è conosciuto dal 70 per cento degli intervistati. Circa la metà, poi, considera questi alimenti benefici per la salute in virtù, soprattutto, del contenuto in vitamine. La classifica della notorietà vede in testa i semi di chia seguiti da bacche di Goji, quinoa, semi di lino, ribes nero e avena. Un terzo degli intervistati dichiara di consumare un superfood almeno una volta a settimana. Tuttavia, quasi il 40% non ne consuma affatto. Un terzo del campione fa uso di superfood perché “fanno bene alla salute” e poco di meno perché “di buon sapore”. Chi non ne mangia, invece, ritiene che non ci siano informazioni a supporto (11%) o che non ce ne sia bisogno in quanto una dieta normale “è più che sufficiente” (5% dei casi). Per quanto riguarda il rapporto rischio/beneficio, soltanto l’8 per cento del campione li considera pericolosi per la salute mentre il 40% ritiene che benefici e sicurezza siano scientificamente provati prima dell’immissione in commercio. I rischi più temuti sono quelli relativi agli ingredienti di scarsa qualità e alla possibile comparsa di allergie e intolleranze.

“Il termine superfood non è regolamentato dalla legge”, commenta Andreas Hensel, presidente della BfR. “Si tratta di un sostantivo coniato dall'industria teso a descrivere alimenti considerati particolarmente benefici per la salute umana in base ai loro ingredienti. La caratteristica comune è l’alto contenuto di vitamine, antiossidanti, proteine, minerali o fibre nonché la provenienza da diverse aree geografiche e culturali. Benché se ne tratteggino sempre le caratteristiche positive, non possiamo trascurare il fatto che i superfood possono anche comportare rischi per la salute, contenendo talvolta ingredienti e contaminanti in grado di provocare danni per la salute se consumati in modo eccessivo. Una dieta equilibrata e varia generalmente rimane la soluzione migliore, senza trascurare il fatto che si tratta spesso di cibi di importazione che potrebbero essere sostituiti dal consumo di frutta e verdura locali con profili nutrizionali del tutto sovrapponibili”.

Nicola Miglino

 

 

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