Integratori in età pediatrica, una review riepiloga i dati su efficacia e sicurezza

27 Ottobre 2021

L’utilizzo di integratori alimentari in età pediatrica è un fenomeno in forte crescita nel nostro Paese, al punto che un gruppo di ricerca coordinato da Maria Daglia, docente di Chimica degli alimenti all’Università Federico II di Napoli, ha deciso di prendere in esame i dati oggi disponibili su efficacia e sicurezza riportandoli in una review pubblicata di recente su Nutrients.

P.ssa Daglia, qual è stato l’obiettivo della vostra analisi?

Il tema della nutrizione nei bambini suscita sempre grande interesse da parte della comunità scientifica in quanto si tratta di una fascia di popolazione con peculiari esigenze nutrizionali che devono essere soddisfatte per garantire una corretta crescita dell’organismo e il mantenimento dello stato di salute fisico e mentale, sia nella fase evolutiva sia nell’età adulta.

Poiché l’assunzione di integratori alimentari è sempre più diffusa tra la popolazione e in considerazione del ruolo fondamentale per la salute svolto dai componenti di tali prodotti, quali nutrienti, sostanze aventi effetto nutritivo o fisiologico e preparati vegetali, i cosiddetti botanicals, lo scopo del nostro lavoro è stato quello di evidenziare i potenziali benefici ascritti ad alcuni ingredienti nel bambino, attraverso la revisione della letteratura scientifica relativa a studi clinici condotti sulla fascia di popolazione pediatrica, includendo l’analisi della sicurezza.

Come avete selezionato i lavori esaminati nella review?

La ricerca dei trial clinici ha previsto l’uso di diversi database: Pubmed, Web of Science, Scopus, Google Scholar e Cochrane. Le parole chiave selezionate per la ricerca sono state: childhood supplementation, plant extracts, childhood pathologies, bioactive food e bioactive components. Con questi criteri di ricerca sono stati identificati 185 articoli pubblicati fino al 2021, di cui 139 sono stati riassunti e analizzati.

Risultati? Cominciamo dai botanicals…

Tra i preparati vegetali ammessi negli integratori alimentari, sono stati selezionati 11 estratti con uso consolidato nei bambini, evidenziando per ognuno di essi le proprietà benefiche dimostrate in vari distretti dell’organismo, quali sistema nervoso, apparato gastro-intestinale e respiratorio.

A titolo di esempio, il trattamento con Melissa officinalis L. sembra favorire un miglioramento nei bambini che soffrono del disturbo da deficit di attenzione e iperattività, inoltre sembra alleviare il bruxismo. Foeniculum vulgare Mill. è invece utilizzato per alleviare coliti e problemi digestivi.

La camomilla, Matricaria chamomilla L., viene utilizzata per trattare coliche in età infantile in combinazione con Melissa officinalis L. e lactobacilli quali Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus reuteri. La camomilla, inoltre, in combinazione con Althaea officinalis L., Hyssopus officinalis L., Malva sylvestris L., Adiantum capillus-veneris L., Ziziphus jujube Mill. e Glycyrrhiza glabra è stata utilizzata per trattare pazienti con asma intermittente.

Valeriana officinalis L. ha mostrato una buona efficacia per trattare gli stati d’ansia, o come nel caso di Melissa officinalis L., per ridurre i sintomi del deficit di attenzione e iperattività. Un’altra pianta che sembra aver mostrato ottimi risultati negli studi clinici per la riduzione dell’ansia anche in età pediatrica è Eschscholzia californica Cham.

Grindelia robusta Nutt. invece è stata utilizzata con successo per ridurre i sintomi della tosse acuta in bambini fra i due e i cinque anni. Malva sylvestris L. aumenta l’attività del sistema immunitario nei bambini, e, se usata in combinazione con miele d’acacia e altri estratti quali Malva sylvestris L, Helichrysum stoechas (L.) Moench, allevia inoltre i sintomi della tosse.

Passiflora incarnata L. è stata anch’essa usata nel trattamento di disurbi d’attenzione, depressivi e d’ansia insieme a Valeriana officinalis L. e Hypericum perforatum L. Infine, Pimpinella anisum L., insieme a Matricaria chamomilla L e Foeniculum vulgare Mill., ha mostrato una buona efficacia nella prevenzione della formazione e rilascio di gas a livello intestinale.

Cosa è emerso, invece, su nutrienti e altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico?

In questo caso, sono stati selezionati cinque composti, tra cui l’acido butirrico, che può essere usato per il trattamento di malattie infiammatorie e/o disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale, la vitamina D che riduce il rischio di asma, raffreddori e infezioni, e la colina, che può essere somministrata per migliorare l’assorbimento dei grassi e lo stato nutrizionale in bambini affetti da fibrosi cistica e insufficienza pancreatica.

Inoltre, la somministrazione di ferro in bambini dai 6 e 12 mesi sembra migliorare la crescita e lo sviluppo motorio e quella di zinco, oltre a influire positivamente sullo sviluppo motorio, può essere utile nel trattamento di alcune malattie respiratorie. Inoltre, nella revisione della letteratura condotta è stata presa in esame l’integrazione con amminoacidi per bambini affetti da malnutrizione ed è stato fatto cenno anche ai probiotici che risultano efficaci per il trattamento della diarrea e il cui utilizzo è consigliato anche per ridurre la durata di vomito e febbre.

Quali conclusioni si sente di trarre, alla luce di queste evidenze?

Dalla ricerca bibliografica condotta si evince che i nutrienti, le sostanze aventi effetto nutritivo e fisiologico e i preparati vegetali riportati nella review, presentano interessanti proprietà salutistiche nel bambino. Il consolidato impiego nella medicina tradizionale di alcuni di essi e i risultati dei trial clinici condotti negli ultimi anni depongono a favore dell’efficacia e della sicurezza di questi prodotti, anche se risulta necessario proseguire gli studi per approfondire alcuni aspetti a oggi non ancora completamente risolti, quali i metodi di assunzione, il dosaggio e le possibili interazioni con farmaci e/o alimenti.

Nicola Miglino

 

 

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