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Alimenti chiave per correggere la stipsi

03 Marzo 2022

Il cibo potrebbe svolgere un ruolo chiave nella fisiopatologia e nel trattamento della stipsi cronica e questo non solo per il suo contenuto di fibre, ma anche per la presenza di altre sostanze, come polifenoli e sorbitolo, che agiscono sinergicamente e ne potenziano l'effetto benefico. La presenza di fibre all'interno degli alimenti, e non isolate in una formulazione farmaceutica, influenza notevolmente l’effetto sull'intestino, perché alcune caratteristiche intrinseche degli alimenti, come la dimensione delle particelle e la porosità della matrice, possono modificarne la disponibilità per l'azione degli enzimi digestivi.

Uno studio clinico randomizzato ha confrontato gli effetti di prugne secche e psillio in pazienti con stipsi cronica Quaranta soggetti hanno ricevuto prugne secche (50g b.i.d., fibra = 6 g/die) o psillio (11g b.i.d., fibra = 6 g/die) per tre settimane ciascuno, con un periodo di washout di una settimana.

Il numero di movimenti giornalieri spontanei completi a settimana e i punteggi di consistenza delle feci sono migliorati significativamente con le prugne secche rispetto allo psillio, probabilmente per la presenza nella prugna di sorbitolo (14,7 g/100 g) e polifenoli (184 mg/100 g), oltre alla fibra: il sorbitolo, infatti, agisce come un lassativo osmotico e trattiene l'acqua.

I kiwi sono ben noti per le loro proprietà lassative, in quanto ricchi di vitamina C, fibre, potassio, vitamina E e folati e vari componenti bioattivi. In uno studio che ha reclutato 42 soggetti over 60, il consumo giornaliero di 100 g per 30 kg di peso corporeo è risultato associato a un aumento significativo della frequenza di defecazione, del volume e della morbidezza delle feci e della facilità di defecazione. Gli autori ipotizzano un ruolo chiave per la fibra alimentare nel kiwi, ma anche il potenziale ruolo dell'actinidina, una proteasi della cisteina con attività proteolitica che migliora la digestione delle proteine e diminuisce il tempo di transito gastrointestinale.

Altre proteasi, oltre all'actinidina, che sono potenzialmente efficaci sulla stipsi, si trovano in ananas, papaia e fichi: bromelina, papaina e ficina.

Uno studio di efficacia comparativa parzialmente randomizzato che valutava kiwi, psillio e prugne, ha dimostrato un aumento significativo del tasso di evacuazioni settimanale con tutti e tre i trattamenti. La consistenza delle feci è migliorata significativamente con kiwi e prugne e lo sforzo con kiwi, prugne e psillio. I pazienti randomizzati al gruppo dei kiwi hanno riportato un miglioramento significativo dei punteggi di gonfiore.

L'integrazione di pasta di Ficus carica somministrata per otto settimane in 80 pazienti ha mostrato un maggiore miglioramento del tempo di transito del colon, della consistenza delle feci e del disagio addominale rispetto al placebo. Da un punto di vista meccanicistico, gli effetti benefici della pasta di F. carica sulla stitichezza sono molto probabilmente legati alla sua composizione perché contiene elevate quantità di cellulosa, fenoli, flavonoidi e antociani, noti per gli effetti lassativi.

Queste sostanze bioattive possono stimolare il canale del cloruro e/o la segnalazione serotoninergica, che a sua volta stimola la secrezione del colon di acqua, elettroliti e mucina. Inoltre, la fibra in F. carica può anche diminuire l'attività della mucinasi del colon in modo da aumentare il contenuto di mucina e migliorare la frequenza peristaltica.

Anche i semi di lino (Linum usitatissimum), ricchi in acido alfa-linolenico, acido linoleico, lignani, fibre e molti altri componenti bioattivi, sono conosciuti come un alimento funzionale per l’intestino. In un recente studio randomizzato controllato, sono stati arruolati 90 pazienti: 60 hanno assunto pasti arricchiti con farina di semi di lino (50 g/die) e 30 lattulosio (15 ml/die) per 4 settimane.

I pazienti trattati con farina di semi di lino hanno riportato un miglioramento della frequenza del movimento intestinale e della gravità del dolore addominale e una defecazione meno difficile rispetto a quelli che assumevano lattulosio.

Infine, alcuni studi suggeriscono che i probiotici e il latte fermentato possono migliorare la defecazione nei pazienti stitici. Attualmente, però, l’azione del latte fermentato contenente probiotici sulla stitichezza rimane poco compresa e si spazia da un miglioramento del microbiota gastrointestinale, a una diminuzione dell'infiammazione e un'azione positiva sulle vie metaboliche di regolazione.

Interessanti anche gli studi sui micoterapici. Una ricerca ha valutato l'effetto del fungo Auricularia in 34 pazienti con 3 gruppi (placebo, funghi auricolaria da soli e funghi auricolaria con additivi tra cui cascara sagrada), scoprendo che, sia nei funghi auricolaria da soli che in quelli con gruppi di additivi, la frequenza dei movimenti intestinali, lo sforzo, il senso di evacuazione incompleta, la consistenza delle feci e il sollievo soddisfacente miglioravano significativamente.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

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