-->

Istaminosi alimentare, efficacia di diete di esclusione e supplementazione

29 Settembre 2021

A differenza della ben nota intossicazione da istamina, in cui l'agente causale è chiaramente identificato nella quantità insolitamente elevata ingerita attraverso il cibo, l'intolleranza, detta anche istaminosi alimentare o sensibilità all'istamina alimentare, è un disturbo causato da uno squilibrio nella degradazione dell'istamina alimentare che comporta l'insorgenza di sintomi di tipo allergico anche dopo l'ingestione di piccole quantità di questa ammina.

In circostanze normali, in individui sani, esiste una barriera enzimatica formata dall’enzima deamino ossidasi (Dao) nelle cellule dell'epitelio intestinale che protegge dal riassorbimento eccessivo nel flusso sanguigno dell'istamina ingerita con il cibo.

Negli ultimi tre decenni diversi studi clinici stanno raccogliendo prove crescenti sull'efficacia dell'esclusione dell'istamina per il miglioramento o la remissione dei sintomi, principalmente dermatologici, gastrointestinali e neurologici.  Concettualmente, queste diete escludono una serie di alimenti che possono contenere alti livelli di istamina. Purtroppo, non esiste un protocollo univoco perché non c'è coincidenza nelle diverse diete a basso contenuto di istamina presenti in letteratura.

L'istamina è infatti ampiamente distribuita in diverse categorie di alimenti e in concentrazioni molto variabili, poiché il suo accumulo è influenzato da molteplici fattori, tra cui la freschezza della materia prima o il tipo di processo produttivo adottato.  In alcuni protocolli alimentari, l'esclusione degli alimenti è basata anche sul loro contenuto di altre ammine biogene, come putrescina e cadaverina, che possono inibire la degradazione intestinale dell'istamina se presente in quantità significative.

Queste diete possono anche escludere alcuni alimenti privi di istamina e anche di altre ammine, come, per esempio, nel caso di papaya, kiwi, fragole, ananas e prugne, che sembrano innescare il rilascio di istamina endogena, sebbene il meccanismo responsabile non sia stato ancora chiarito. 

La maggior parte degli studi ha coinvolto pazienti con sintomi dermatologici, principalmente orticaria cronica idiopatica, dermatite atopica ed eczema. In questo campo, una recente revisione sistematica della letteratura ha incluso un totale di 1.668 pazienti con orticaria cronica sottoposti a diverse diete di esclusione, comprese quelle a bassa istamina, prive di pseudoallergeni (cioè senza conservanti e coloranti artificiali presenti negli alimenti trasformati o composti aromatici da alcuni prodotti naturali) e diete di esclusione del pesce. Complessivamente, dopo una qualsiasi delle diete di esclusione, si è verificata la remissione totale o parziale dei sintomi rispettivamente nel 4,9% e nel 37,5% dei pazienti. Una dieta a basso contenuto di istamina per una media di tre settimane ha portato a uno dei più alti tassi di remissione. 

Nonostante i promettenti risultati di una dieta a basso contenuto di istamina per il trattamento delle condizioni dermatologiche, le società scientifiche di dermatologia considerano ancora questa dieta di esclusione di utilità non dimostrata in attesa di studi clinici randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo per confermarne l'efficacia. 

La supplementazione con Dao esogeno è stata recentemente postulata come trattamento complementare per aumentare la degradazione dell'istamina alimentare in individui intolleranti che hanno una carenza di questo enzima nell'intestino o che non riescono a controllare l’alimentazione quotidiana.

Le normative europee autorizzano la formulazione di estratto proteico di rene suino con un rivestimento enterico per garantirne l'integrità durante il suo passaggio nell'ambiente gastrico. In questa specifica normativa, la capacità enzimatica Dao minima richiesta per l'integratore è determinata attraverso un saggio di radioestrazione (Rea), ma la realtà per diversi prodotti commerciali disponibili sul mercato sono valori di attività Dao compresi tra 0,04 e 0,20 mU/mg.

Al giorno d'oggi, solo cinque studi di intervento pubblicati (quattro degli ultimi cinque anni) hanno testato l'efficacia clinica della supplementazione esogena di Dao in pazienti con sintomi di intolleranza all'istamina, ma si tratta di studi che differiscono nel disegno, nel dosaggio dell'enzima, nel tempo di intervento e nella misurazione degli esiti di efficacia. Per ora si tratta comunque di risultati promettenti in tutti i casi.

Una maggiore capacità catalitica degli enzimi Dao di origine vegetale nel degradare alcuni substrati amminici è stata descritta da alcuni autori rispetto a quelli di origine animale. Nello specifico, i germogli germinati di alcuni legumi commestibili. In particolare, l'attività Dao dei semi germinati di erba medica, fava, lenticchia e lupino bianco ha mostrato un marcato aumento, con attività enzimatiche da 164 a 285 volte di quella dei semi non germinati.

La germinazione dei semi secchi è un processo fisiologico che inizia con l'imbibizione dei legumi, attivando reazioni enzimatiche e favorendo variazioni nella composizione chimica del seme, tra cui la sua attività enzimatica Dao. La maggiore presenza di enzimi ammino-ossidasi sembra essere collegata a eventi di sviluppo e può essere spiegata dal ruolo cruciale del perossido di idrogeno prodotto durante le reazioni di deaminazione, che viene utilizzato dalle perossidasi nell'architettura della parete cellulare, nella lignificazione, nella mobilizzazione delle riserve di semi e in risposta ad attacco patogeno. Nel caso dei legumi crudi l'attività enzimatica è invece molto bassa a scopo di integrazione.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Histamine intolerance: the current state of the art. Biomolecules 2020, 10, 1181.
  • Lyophilised legume sprouts as a functional ingredient for diamine oxidase enzyme supplementation in histamine intolerance. LWT, Volume 125, May 2020
  • A histamine-free diet is helpful for treatment of adult patients with chronic spontaneous urticaria. Annals of dermatology, 30 (2018), pp. 164-172.
  • Is there a diet for histamine intolerance? Journal of the academy of nutrition and dietetics; November 2014; Volume 114, Issue 11; Page 1.860.
  • Histamine intolerance and dietary management: a complete review. Allergologia et immunopathologia, September - October 2016; Volume 44, Issue 5, Pages 475-483.
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…