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Ruolo di vitamine, nutraceutici ed erbe nei percorsi riabilitativi

11 Novembre 2020

L'integrazione di micronutrienti, soprattutto di vitamina D, è stata ampiamente studiata in contesti di riabilitazione e ha dimostrato di migliorare il dolore, la densità ossea, l’incidenza delle cadute e i biomarcatori dell'infiammazione. L'integrazione del complesso delle vitamine B ha dimostrato di migliorare la tolleranza all'esercizio e la depressione nei pazienti che si stanno riprendendo dall'ictus. L'integrazione di vitamina A si è invece dimostrata efficace nel supportare la riabilitazione vocale in pazienti con disfonia da tensione muscolare. 

I dati dell'Us national health and nutrition examination survey, 2003-2004, hanno messo in luce come concentrazioni di vitamina C sierica non ottimali siano associate a maggiore prevalenza di dolore al collo, lombalgia e diagnosi auto-riferita di artrite/reumatismi, ma i dati sull'uso dell'integrazione di vitamina C nella riabilitazione sono disponibili solo nel recupero funzionale dopo l'ictus; nessun beneficio significativo invece dall'integrazione sul deterioramento cognitivo o motorio.

In ambito nutraceutico, l'integrazione con aminoacidi a catena ramificata (Bcaa) e acido α-lipoico migliora la forza muscolare, diminuisce il dolore e migliora lo stato funzionale. Uno studio controllato randomizzato su 68 pazienti ha rivelato che l'integrazione con Bcaa e vitamina D, combinata con un allenamento di resistenza a bassa intensità, migliora i risultati relativi ai muscoli negli anziani sarcopenici sottoposti a riabilitazione ospedaliera.

Un piccolo studio su 40 partecipanti con lesioni cerebrali traumatiche e 20 controlli sani abbinati per età, sesso e stile di vita sedentario ha mostrato che l'integrazione con Bcaa ha migliorato la scala di valutazione della disabilità 15 giorni dopo l'ammissione al dipartimento di riabilitazione.

L'integrazione di acido α-lipoico è stata ampiamente studiata nella gestione post ictus, arrivando a definire che le sue proprietà antiossidanti sono neuroprotettive e promuovono il recupero funzionale dopo l'ictus ischemico attenuando il danno ossidativo. La sua integrazione in combinazione con la terapia riabilitativa ha migliorato i sintomi e i deficit neuropatici nei pazienti con mal di schiena cronico e neuropatia radicolare.

Uno studio su 98 pazienti con lombalgia cronica trattati per 60 giorni con 600 mg di acido α-lipoico e superossido dismutasi ha mostrato un miglioramento del dolore percepito, dello stato funzionale e una diminuzione dell'uso di analgesici.

Anche l'integrazione di CoQ10 a lungo termine è considerata un potenziale supplemento riabilitativo, questa volta per i pazienti con insufficienza cardiaca sottoposti a riabilitazione cardiaca, migliorando i sintomi e riducendo gli eventi cardiovascolari avversi maggiori.

La somministrazione orale di CoQ10, a 90 mg/die per 8 settimane, migliora l'ipossiemia a riposo, diminuisce la frequenza cardiaca, aumenta la PaO2 durante l'esercizio e perfeziona le prestazioni fisiche nei pazienti con Bpco, suggerendo che l'integrazione di CoQ10 potrebbe essere presa in considerazione anche nei pazienti sottoposti a riabilitazione polmonare.

Le prove a sostegno dell'uso di integratori a base di erbe sono più limitate e come spesso accade più legate a studi etnobotanici che clinici. Uno studio clinico randomizzato, prospettico, in doppio cieco, controllato con placebo ha dimostrato che l'integrazione di Withania somnifera, anche nota come ashwagandha, ha migliorato la forza muscolare durante l'esercizio di distensione su panca e l'esercizio di estensione delle gambe rispetto al placebo. 

È stato anche dimostrato che l’ashwagandha sopprime gli effetti della perdita di sonno sull'apprendimento e sui disturbi della memoria, suggerendo che l'integrazione può avere un effetto neuroprotettivo. 

La Rhodiola rosea, nota anche come radice dorata o artica, è una pianta da fiore perenne che è stata usata per secoli nella medicina cinese, russa e scandinava, ma in questo ambito gli studi sull’uomo sono pochi: uno di questi ha dimostrato che la supplementazione di Rhodiola crenulata e Cordyceps sinensis di 8 settimane (20 mg/kg/ die) ha leggermente migliorato l'allenamento di resistenza indotto adattamenti positivi nella composizione corporea nei giovani individui sedentari. È stato anche proposto che l'estratto possa migliorare la funzione dopo l'ictus riducendo l'effetto che lo stress ha sulla plasticità sinaptica, l'apprendimento e la memoria, ma lo studio è ancora solo su animale.

Silvia Ambrogio

Bibliografia:

  • The use of vitamins, supplements, herbs, and essential oils in rehabilitation. Physical medicine and rehabilitation clinics of North America. Volume 31, Issue 4, November 2020, Pages 685-697
  • Epidemic vitamin D deficiency among patients in an elderly care rehabilitation facility. Dtsch Aerzteblatt Online, 109 (3) (2012), pp. 33-38
  • CoQ10 and vitamin A supplementation support voice rehabilitation. A double-blind, randomized, controlled, three-period cross-over pilot study. Front Pharmacol, 10 (2019), p. 939
  • Nutraceutical supplement in the management of tendinopathies: a systematic review. Muscles Ligaments Tendons J, 6 (1) (2016), p. 48
  • Rhodiola/cordyceps-based herbal supplement promotes endurance training-improved body composition but not oxidative stress and metabolic biomarkers: A preliminary randomized controlled study. Nutrients, 11 (10) (2019), p. 2357

 

 

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