Gravidanza, una dieta sana previene il rischio di complicanze

09 Giugno 2021

Una dieta sana dal periodo del concepimento fino al secondo trimestre può ridurre il rischio di complicanze durante la gravidanza. Questo il risultato di uno studio condotto da ricercatori dei National institutes of health e pubblicato di recente sull’ American journal of clinical nutrition.

Si tratta di una sottoanalisi dei dati di circa 1.900 donne afferenti al Nichd-Fetal growth study condotto tra il 2009 e il 2013. Nello specifico, i ricercatori esaminato le informazioni dietetiche raccolte in diverse fasi della gravidanza: tra l’ottava e la tredicesima settimana è stato chiesto di riferire la tipologia di dieta seguita nei tre mesi precedenti. Nell’intervallo 16-22 e 24-29 settimane, dovevano invece riferire cosa avevano mangiato nelle 24 ore precedenti. Le risposte sono state tradotte in un punteggio calcolato in base a tre scale nutrizionali di valutazione qualitativa: l’Alternate healthy eating index (Ahei), l’Alternate mediterranean diet (Amed) e il Dietary approaches to stop hypertension (Dash) diet.

Punteggi elevati dei tre indici sono risultati associati a minor rischio di diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia e parto prematuro. Nel dettaglio, le donne con un punteggio Ahei elevato a 16-22 settimane presentavano un rischio di diabete gestazionale inferiore del 32% rispetto a quelle con punteggio basso. Un indice Dash elevato a 8-12 e 16 -22 settimane si correlava a un rischio di ipertensione inferiore del 19%, così come un punteggio Amed o Dash elevato a 24-29 settimane è risultato associato a un rischio inferiore del 50% di parto pretermine.

“Sebbene gli esatti meccanismi molecolari alla base di tali effetti restino da chiarire, i risultati del nostro studio hanno una possibile spiegazione sotto il profilo biologico”, commentano gli Autori. Dieta mediterranea e Dash, per esempio, sono correlate a un miglior profilo glucidico e lipidico, a riduzione del peso corporeo e a valori di pressione arteriosa più bassi. La stessa dieta mediterranea, poi, ha dato prova di ridurre lo stato infiammatorio e migliorare la funzione endoteliale. Allo stesso modo, l'Ahei è stato correlato a una minore resistenza all'insulina e livelli di trigliceridi più bassi. Come noto, si tratta di un complesso di fattori di rischio collegati all’insorgenza di diabete gestazionale, preeclampsia e parto pretermine”.

Nicola Miglino

 

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