Cereali raffinati, Bmj: aumentano il rischio cardiovascolare

11 Febbraio 2021

Un consumo elevato di cereali raffinati aumenta il rischio di malattia e mortalità cardiovascolari rispetto agli integrali. Questi i risultati di uno studio osservazionale, prospettico, di popolazione pubblicato nei giorni scorsi sul British medical journal.

Avena, riso, orzo e grano costituiscono circa il 50% dell'apporto calorico giornaliero in tutto il mondo e fino al 70% nei paesi a basso e medio reddito, in particolare in Africa e in Asia meridionale. I cereali integrali sono più ricchi di fibre, vitamine, minerali e acidi grassi essenziali rispetto a quelli raffinati. Già studi precedenti hanno dimostrato come una maggiore assunzione di cereali integrali si associ a minor rischio di malattie cardiovascolari e morte, ma non sono mai state trovate correlazioni chiare per i raffinati.

Per colmare questa lacuna, un team di internazionale di ricercatori ha preso in esame l'associazione tra consumo di cereali raffinati, integrali, riso bianco e rischio cardiovascolare e mortalità valutando i dati di 137.130 partecipanti allo studio Prospective urban and rural epidemiological (Pure): persone di età compresa tra 35 e 70 anni di 21 paesi a basso, medio e alto reddito, senza storia di cardiopatia alle spalle. L’analisi specifica sul riso bianco è dovuta al fatto che più del 60% del campione viveva in Asia, dove il riso è un alimento base.

A inizio studio sono state raccolte informazioni dettagliate su livello di istruzione, stato economico, stile di vita e storia clinica dei partecipanti e il consumo di cereali e riso è stato valutato tramite questionari alimentari convalidati a livello internazionale. Eventi o decessi di origine cardiovascolare sono stati monitorati in media per 9,4 anni.

Dopo correzione per eventuali fattori confondenti, i ricercatori hanno registrato come la categoria a maggior consumo di cereali raffinati (almeno 350 g o circa 7 porzioni al giorno) presentava un rischio di mortalità o eventi cardiovascolari superiore rispettivamente del 27% e del 33% rispetto al gruppo con il consumo più basso (meno di 50 g al giorno). Elevati consumi di cereali raffinati sono risultati correlati anche a pressione arteriosa più alta.

“Siamo consapevoli trattarsi di uno studio osservazionale che non consente di stabilire rapporti di causa-effetto”, sottolineano gli autori. “Così come potrebbe esserci il limite che i dati alimentari sono stati raccolti con questionari che si affidavano sostanzialmente al ricordo dei partecipanti, il che potrebbe aver influito sull’accuratezza del dato. Si tratta, però, di informazioni provenienti da 21 paesi di cinque continenti, che riflettono diversi tipi di dieta e forniscono una solidità scientifica tale da indurre a incoraggiare, a livello globale, un minore consumo di prodotti raffinati promuovendo nel contempo un maggiore apporto di cereali integrali: la riduzione della quantità e il miglioramento della qualità dei carboidrati è essenziale per ottenere benefici per la salute".

Nicola Miglino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Notes for editors

Research: Associations of cereal grains intake with cardiovascular disease and mortality across 21 countries in Prospective Urban and Rural Epidemiological study: prospective cohort study

Journal: The BMJ

 

Funding: Population Health Research Institute, Hamilton Health Sciences Research Institute (HHSRI), Canadian Institutes of Health Research, Heart and Stroke Foundation of Ontario, Canadian Institutes of Health, Ontario Ministry of Health, various national or local organisations in participating countries

 

Link to Academy of Medical Sciences press release labelling system: http://press.psprings.co.uk/AMSlabels.pdf

 

Embargoed link: http://press.psprings.co.uk/bmj/february/grains.pdf

Public link once embargo lifts: https://www.bmj.com/content/372/bmj.m4948

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