Tumore al seno, dopo la diagnosi il 40% delle donne perde il piacere del cibo

13 Ottobre 2020

L’80% delle donne con tumore al seno avanzato considera la nutrizione un aspetto fondamentale della propria vita. Eppure, anche quest’ambito è investito dalle conseguenze della malattia: infatti il 39% delle pazienti dice di aver perso il piacere del cibo e il 32% dichiara che cucinare è diventato fonte di stress. Questi i risultati di un’indagine condotta da Elma Research, per conto di Novartis, su 160 pazienti italiane in premenopausa, con un'età media di 43 anni, affette da carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico e volta a comprendere i vissuti e i bisogni di chi riceve la diagnosi di tumore al seno in età fertile, nel pieno della vita.

Il 66% delle intervistate afferma, inoltre, di aver cambiato il proprio regime alimentare a seguito della malattia, ma solo il 23% segue una particolare dieta su prescrizione medica ed emerge un forte bisogno informativo: oltre il 70% trova utili ricette, consigli nutrizionali e corsi di cucina ad hoc.

Per aiutare le donne a riappropriarsi di questi importanti momenti di vita, la campagna “È tempo di vita”, promossa da Novartis Italia in collaborazione con Salute Donna Onlus e presentata alla stampa nei giorni scorsi, ha deciso di mettere al centro delle attività 2020 la nutrizione grazie al ricettario “È tempo di vita...in cucina!”, ideato dalla food blogger Chiara Maci e dalla biologa e nutrizionista dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano Anna Villarini, e a un’omonima web serie, in onda sui canali social della campagna.

“Il cibo, come il tempo, è un dono prezioso, ma dobbiamo conoscerlo per trarne il massimo beneficio per il nostro organismo e il massimo piacere”, afferma Chiara Maci. “Gestire in modo consapevole la nutrizione, con attenzione al gusto, alle proprietà degli ingredienti e alla loro valenza simbolica e affettiva, è un modo per riprendere il controllo di sé stesse ed essere protagoniste di un percorso di cura che non può più prescindere dall’alimentazione”.

Il cibo, infatti, può essere un valido aiuto per le pazienti con tumore al seno avanzato. “Sempre più studi evidenziano come l’alimentazione abbia un impatto importante sulla qualità di vita di chi ha un tumore, sulla progressione della malattia e sugli effetti collaterali delle terapie”, aggiunge Anna Villarini. “Il messaggio è che una corretta alimentazione anche dopo la diagnosi può essere una alleata per combattere il tumore assieme ai trattamenti chirurgici e medici che restano fondamentali”.

Oltre al ricettario e alla web serie, “È tempo di vita” 2020 prevede anche sette incontri live in diretta sul canale Instagram della campagna. In ogni incontro gli oncologi, all’interno di un dialogo con alcune tra le influencer più seguite, risponderanno ai dubbi di pazienti e caregiver, affrontando di volta in volta uno dei sette aspetti della vita quotidiana che vengono maggiormente toccati dalla diagnosi: lavoro e amore, ma anche famiglia, amicizia, tempo libero, bellezza e il volersi bene, inteso, per esempio, come la possibilità di ritrovare il piacere di cucinare e di mangiare.

“L’indagine di Elma Research ci mostra quali siano i bisogni delle giovani donne con tumore al seno avanzato e ci dice anche che in molti casi hanno difficoltà a trovare le risposte che cercano sulla gestione della vita quotidiana”, sottolinea Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus. “L’obiettivo del progetto “È tempo di vita” è stato fin dalla sua nascita, quattro anni fa, quello di dar voce a queste pazienti, cercando di rispondere ai loro dubbi. Anche l’alimentazione in oncologia è un tema su cui esiste molta confusione e disinformazione e per questo abbiamo coinvolto professionisti in grado di dare risposte concrete”.

Nicola Miglino

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