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Microbiota e infiammazione, relazioni pericolose

24 Settembre 2021

Il microbiota intestinale in via di sviluppo è inevitabilmente e interdipendentemente coinvolto nella maturazione delle vie endocrine, immunitarie e metaboliche durante i primi anni di vita e notevole attenzione è stata quindi data dalla ricerca al suo ruolo nell’obesità, nel diabete mellito e nella steatosi epatica non alcolica. Il tasso di crescita batterica, ovvero il tasso di variazione nel tempo del numero di cellule in un determinato habitat, rappresenta oggi una caratteristica indipendente dell'effetto del microbiota intestinale sull'ospite ed è stato significativamente correlato con diversi disturbi infiammatori e metabolici negli adulti. 

Inoltre, oggi sappiano che la disbiosi enterica indotta dalla dieta o da diverse terapie farmacologiche può essere responsabile dell'obesità, dell'insulino resistenza, nonché dell'infiammazione locale e sistemica, dimostrando ancora una volta che le interazioni tra microbiota intestinale e ospite si verificano a molti livelli, coinvolgendo complesse vie di segnalazione e una serie di molecole prodotte da questi microrganismi che possono avere un impatto sui siti distali.

Un esempio è dato dall’endotossina prodotta dai Gram negativi LPS (lipopolisaccaride), che ha dato prova di aumentare la permeabilità intestinale e, entrando nella circolazione, contribuire all'infiammazione di basso grado in tessuti lontani dall’intestino, compreso il tessuto adiposo.

Di contro, il metabolismo batterico produce acidi grassi a catena corta (SCFA) in grado di modellare il fenotipo e gli esiti fisiologici associati alla funzione immunitaria e al miglioramento dell'infiammazione. Gli SCFA e i lipopolisaccaridi sono solo una piccola parte di ciò che è rilasciato dal metabolismo batterico perché, oltre agli enzimi e ad altri metaboliti, possono essere rilasciati anche carboidrati della capsula cellulare dei batteri stessi e altre endotossine, con conseguenti effetti secondari sull'ospite.

Questi effetti includono il mantenimento dell'epitelio intestinale, e quindi l'integrità della parete intestinale, la produzione di vitamine e le interazioni con diverse molecole e cellule di segnalazione chiave del sistema immunitario, attivando e inibendo risposte specifiche.

D'altra parte, poiché i batteri regolano la permeabilità dell'intestino, alcune specie possono promuovere un "intestino permeabile", in cui i metaboliti prodotti dai batteri lasciano l'intestino ed entrano nel flusso sanguigno. In risposta, il corpo produce citochine e altri mediatori, lanciando efficacemente una risposta infiammatoria. Allo stesso modo, le cellule all'interno del tessuto epiteliale dell'intestino forniscono metaboliti batterici alle cellule immunitarie, promuovendo l'infiammazione sia su scala locale che sistemica.

La persistenza di questa condizione può portare a un'infiammazione subacuta o cronica, che può successivamente guidare lo sviluppo di malattie come malattie infiammatorie intestinali, diabete o malattie cardiovascolari.

Bibliografia

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  • Role of the gut microbiota in immunity and inflammatory disease. Nat Rev Immunol. 2013 May;13(5):321-35.
  • Early-life gut microbiota and its connection to metabolic health in children: Perspective on ecological drivers and need for quantitative approach. EBioMedicine10 July 2021Volume 69 (Cover date: July 2021) Article 103475
  • Gut microbiota in obesity and nonalcoholic fatty liver disease. Surgery in Practice and Science, 26 March 2021 Volume 5
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