Un aumento del 36% dei sintomi associati a disturbi alimentari e boom di ricoveri, in salita del 48%, in periodo di pandemia. Questo l’effetto domino che Covid-19 ha generato in pazienti con disturbi alimentari, tra cui bulimia, anoressia nervosa e altre patologie cibo-correlate.
Orzo, mais e soia registrano tassi di aumento dei prezzi fino al 50% a maggio 2021 rispetto a ottobre 2020. Un aumento su cui hanno inciso, seppur in modo indiretto, le quotazioni del petrolio e dei metalli (per quanto riguarda, per esempio gli imballaggi), in molti casi oltre i massimi rispetto a un anno fa, i costi dei noli e dei container, rispettivamente triplicati e sestuplicati rispetto al 2020.
Un impatto devastante quello che la pandemia in corso ha avuto sul comparto caffè nel nostro Paese. Crollo del mercato Horeca, ovvero del consumo fuori casa, e di quello Vending, cioè la distribuzione automatica. Cresce solo il cosiddetto Retail, che definisce il consumo domestico e che però, da solo, non regge il disastro complessivo: Per il 2021, prospettive altrettanto poco rosee.
Il comparto industriale degli integratori alimentari ha retto l’urto della pandemia e ora si prepara ad affrontare le incognite del prossimo futuro riorganizzandosi e puntando sullo sviluppo di nuovi modelli di interazione multicanale, da remoto e digitale. Con Andrea Zanardi, presidente di Federsalus, facciamo il punto sugli scenari che si stanno prospettando per un mercato che in Italia, a fine 2019, ha raggiunto un valore di circa 3,6 miliardi di euro, primo in Europa e cresciuto del 3,6% rispetto al 2018.