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Sindrome da sovracrescita batterica: le implicazioni nutrizionali

17 Febbraio 2021

Sebbene gli antibiotici rimangano il cardine del trattamento della Sibo (Sovracrescita batterica dell’intestino tenue), oggi sono disponibili varie terapie alternative o coadiuvanti che sempre di più stanno dando prova della loro efficacia clinica.

Il primo intervento da mettere in atto è di tipo dietetico e le strategie proposte includono l’esclusione di carboidrati a catena corta e dei sostituti dello zucchero come sorbitolo, aspartame e saccarina, o la scelta di una dieta elementare.

I dati attualmente pubblicati sono in gran parte estrapolati da studi su pazienti con malattie infiammatorie croniche dell’intestino (Ibs). Uno studio monocentrico su 93 pazienti con Ibs con un test del respiro al lattulosio positivo ha valutato 2 settimane di una dieta elementare. Risultato: riduzione del 66% della gravità dei sintomi e normalizzazione del test del respiro ripetuto (80% dopo 2 settimane di terapia e 85% dopo 3).

Un intervento dietetico più pratico potrebbe essere la dieta a basso contenuto di Fodmap, ma non ci sono attualmente studi clinici pubblicati che valutino questa dieta come trattamento per la Sibo.

Il concetto di utilizzare i probiotici per trattare una condizione caratterizzata da un eccesso di batteri può sembrare controintuitivo. Un piccolo studio pubblicato di recente ha esaminato l'uso in aperto di uno specifico cocktail probiotico su soggetti con Ibs, con o senza Sibo. In questo studio, i 5 soggetti Ibs con Sibo hanno dimostrato un miglioramento del 71% nel punteggio di gravità dell’Ibs rispetto al 10,6% negli Ibs senza Sibo.

Una recente metanalisi ha esaminato gli studi esistenti fino a maggio 2016: chi faceva uso di probiotici ha mostrato un tasso di risoluzione della Sibo significativamente più alto rispetto ai non trattati. Inoltre, la concentrazione di idrogeno è stata significativamente ridotta tra i consumatori di probiotici. Sebbene i probiotici abbiano prodotto una marcata diminuzione dei punteggi del dolore addominale, non hanno avuto impatto sulla frequenza di defecazione. Nel loro insieme, però, tutti gli studi in questo ambito, di piccole dimensioni e di bassa qualità complessiva, non hanno dato prove conclusive né a favore né contro l’uso dei probiotici.

Aneddoticamente vengono usate erbe antimicrobiche e/o antimicotiche: berberina solfato o erbe contenenti berberina, come Hydrastis canadensis, Berberis vulgaris o coptis chinensis, origano (Origanum vulgare), allicina (estratto di aglio stabilizzato) e neem (Azadirachta indica).

Nel primo studio formale che esamina l'efficacia degli agenti erboristici in soggetti con Sibo confermata, per un periodo di 4 settimane, 67 pazienti hanno ricevuto rifaximina e 37 varie combinazioni (per un totale di 27 erbe) note per avere proprietà antibatteriche e/o antimicotiche. Al follow-up, il 46% dei pazienti nel gruppo terapia a base di erbe ha avuto un test del respiro al lattulosio negativo, rispetto al 34% dei pazienti nel gruppo rifaximina. Anche l'olio di menta piperita, già utilizzato con successo in pazienti con Ibs, è stato valutato: nella dose di 0,2 ml tre volte al giorno ha ridotto drasticamente i sintomi gastrointestinali e l'idrogeno espirato in un paziente con Sibo. Ovvio che siano necessarie ulteriori ricerche prima di trarre conclusioni sulla sua efficacia in Sibo.

Sebbene sia opinione diffusa che il ripristino della normale motilità gastrointestinale possa ridurre il rischio di Sibo, i dati pubblicati a sostegno di questa ipotesi sono però molto scarsi.

Un secondo aspetto della terapia prevede ovviamente il trattamento della causa sottostante e la patogenesi della proliferazione batterica ricorrente. Poiché l'acidità gastrica è un deterrente critico per la Sibo, è essenziale il ripristino del pH normale dello stomaco nei pazienti con ipocloridria o acloridria. Ciò può includere l'uso di betaina cloridrato durante i pasti o l'interruzione dei farmaci antiacidi. Quando non è il risultato di cause anatomiche o organiche, la motilità ridotta può essere invece migliorata con l'aumento delle fibre alimentari (specialmente la gomma di guar parzialmente idrolizzata, che può essere più sicura in Sibo rispetto ad altre forme di fibra e persino aumentare l'effetto della rifaximina), dell’acqua e con l’uso di probiotici.

Silvia Ambrogio

Bibliografia:

  • Small intestinal bacterial overgrowth: how to diagnose and treat (and then treat again). Gastroenterology clinics of North America. Volume 49, Issue 3, September 2020, Pages 571-587.
  • Small intestinal bacterial overgrowth: nutritional implications, Diagnosis and Management. Gastroenterol clin North Am. 2018 Mar;47(1):193-208.
  • Small intestinal bacterial overgrowth and other intestinal disorders. Gastroenterol clin North Am. 2017 Mar;46(1):103-120.
  • How to test and treat Small intestinal bacterial overgrowth: an evidence-based approach. Curr gastroenterol Rep. 2016 Feb;18(2):8.
  • Probiotics for preventing and treating Small intestinal bacterial overgrowth: a meta-analysis and systematic review of current evidence. J clin gastroenterol. 2017 Apr;51(4):300-311.
  • Effect of a preparation of four probiotics on symptoms of patients with irritable bowel syndrome: association with intestinal bacterial overgrowth. Probiotics antimicrob proteins, 11 (2) (2018), pp. 627-634.
  • Berberine and inflammatory bowel disease: A concise review. Pharmacol Res. 2016 Nov;113(Pt A):592-599

 

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