“L’alimentazione è fondamentale per la salute della mamma e del bambino”, dice Katherine Sauder, vicedirettore del Centro Lead, docente di pediatria presso la University of Colorado School of Medicine e autore principale dello studio. "Deficit nutrizionali possono portare a parti pretermine, basso peso o difetti gravi alla nascita e altro ancora. Lo stesso in caso sovrabbondanza, con il rischio di compromettere lo sviluppo futuro del bambino."
Lo studio ha seguito 2.450 donne durante la gravidanza, tra il 2007 e il 2019. I ricercatori hanno dapprima analizzato i dati relativi alle abitudini alimentari, determinando poi, su questa base, la stima delle quantità di sei nutrienti (vitamina A, vitamina D, acido folico, calcio, ferro e acidi grassi Omega-3) assunti attraverso il cibo, confrontandole con quelle di riferimento in gravidanza indicate dalle linee guida nutrizionali messe a punto dai National institutes of health. Infine, hanno esaminato le etichette di 20.547 integratori disponibili sul mercato americano, per verificare la capacità di compensare eventuali deficit.
Solo 69 prodotti, innanzitutto, li contenevano tutti e sei e solo in sette casi se ne ritrovavano cinque nei dosaggi adeguati. Uno soltanto presentava tutti e sei i componenti alle dosi corrette, ma a un costo davvero elevato e con necessità, per ottenere il risultato auspicato, di assumere sette compresse al giorno.
"Con questa ricerca speriamo di aver fornito informazioni alle donne e ai medici sui nutrienti chiave che potrebbero mancare durante la gravidanza, aiutandoli a orientarsi nella scelta di una corretta e mirata integrazione. Quasi tutte le partecipanti sono risultate a rischio carenza di almeno un nutriente, potendo dunque beneficiare di un integratore alimentare accuratamente selezionato. È però necessaria la riformulazione o lo sviluppo di prodotti che massimizzino il numero di donne incinte in grado di assumere dosi adeguate di vitamina A, D, acido folico, calcio, ferro e ω-3 e l’invito all’industria è di utilizzare questi risultati per migliorare le formulazioni dei loro prodotti".
Nicola Miglino