La ricerca, pubblicata sull’American journal of clinical nutrition, ha incluso più di 2.300 adulti afferenti al Framingham offspring study che non presentavano fragilità al basale e per i quali erano disponibili, grazie a questionari alimentari, dati sul consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea e di antiossidanti quali vitamina C, E e carotenoidi totali.
I pattern di aderenza al modello mediterraneo sono stati classificati con un punteggio e correlati a indici di fragilità valutati attraverso test specifici nel corso di 11 anni.
A ogni unità più alta del cosiddetto Mediterranean style dietary pattern score, il che significa una maggiore aderenza alla dieta, le probabilità di incorrere in fragilità si riducevano del 3%. Lo studio ha anche valutato quali antiossidanti specifici, tra carotenoidi, vitamine E e C, presenti in una dieta in stile mediterraneo siano correlati a fragilità. L’evidenza suggerisce un ruolo chiave dei carotenoidi: ogni 10 mg in più di consumo, il rischio di fragilità si riduce del 16%.
I benefici erano maggiori negli under 60 i quali, secondo i ricercatori, "tendevano anche ad avere stili di vita peggiori. È possibile, perciò, che una dieta mediterranea sia particolarmente benefica in chi presenta un maggiore stress ossidativo correlato al fumo e a scelte di vita scorrette".
E così concludono: “La fragilità nell’anziano si può prevenire seguono un modello alimentare di tipo mediterraneo. Un maggior consumo di frutta e verdura ricchi di carotenoidi e altri composti bioattivi può, infatti, sicuramente influire sulla salute in età avanzata".
Nicola Miglino